sabato 25 giugno 2016

Idiozie e falsità sulla Brexit e la condizione italiana

la disperazione dei mercati


La Gran Bretagna non è ancora uscita da nulla e i suoi cittadini sono sensibili solamente ai loro interessi, come del resto i francesi e i tedeschi, mentre noi ci facciamo condizionare e restiamo schiacciati! Il risultato referendario nel UK da noi deve essere considerato per quello che è: un contributo alla discussione sulla uscita dell'Italia dall'Unione Europea e la necessità di ripristinare ed attuare pienamente la Costituzione del '48, unica alternativa possibile alla dittatura dei mercati.



Oggi ho preso di mira il quotidiano online "LA STAMPA" solo per comodità, ma è solo uno degli esempi di subordinazione delle linee editoriali al volere dei mercati che li posseggono.
Di scempiaggini ne stiamo leggendo tante, tutte puntualmente verranno smentite dai fatti una volta che o se verrà compiuta la brexit (che per almeno due anni - se andrà tutto bene - resterà solo sulla carta).

All'interno:
- "In Gran Bretagna ha vinto Brexit. Hanno vinto i vecchi, i nostalgici i furibondi gli egoisti i razzisti gli hooligans e i Populisti."
- "... i padri che votano per un futuro che non vedranno, contro la volontà dei loro figli." 

All'interno:
- "Per un ragazzo di Londra, l’Europa è la fidanzata spagnola con cui ha amoreggiato durante l’estate del corso Erasmus a Barcellona. Per la vecchietta di Bristol citata dal capo degli ultrà nazionalisti Farage, l’Europa è il migrante nigeriano che attraversa la Manica per togliere il lavoro al figlio inglese della sua vicina."
- "... si è trattato di una scelta di paura, determinata da persone che, non avendo strumenti conoscitivi adeguati, hanno fatto prevalere la pancia sulla testa e la bile sul cuore."
- "La vecchietta di Bristol sapeva che il suo voto, affossando la sterlina, le avrebbe alleggerito di colpo il portafogli, dal momento che i suonatori di piffero alla Farage si erano ben guardati dal dirglielo?"

All'interno:
- "Sterlina ai minimi"
- "Effetto contagio"  

Non c'è che dire! Un compendio di idiozie e falsità 

Tralasciando le dichiarazioni del tutto soggettive caratterizzate dalla più becera propaganda e riversate negli articoli di giornale in ottemperanza del volere degli editori, analizziamo i dati su cui questi pennivendoli basano le loro singolari tesi.
Sono sostanzialmente quattro e tutti falsi o irrilevanti:
Siamo sicuri? La fonte ha sempre dato piena dimostrazione di inattendibilità!
Infatti il dato proviene dalle stesse agenzie che primadello spoglio davano per vincente il "remain"(!) e che hanno sempre fallito ad ogni tornata elettorale inglese.
2°) La sterlina nelle tasche degli inglesi ha perso valore
Al di la del fatto che il prezzo dei prodotti inglesi non cambia al variare del tasso di cambio derivante dall'isteria dei mercati, si registra (dati alla mano) che la sterlina abbia subito ben peggiori svalutazioni rispetto a quella attuale e che oggi, rispetto all'€uro non è affatto ai minimi storici come la stampa di regime vuol farci credere.
3°) I mercati puniscono la Brexit
E vorrei vedere! I mercati sono proprio la ragione di quella che i giornali chiamano crisi e che invece è un sistema congegnato per impoverire le famiglie e sfruttare i lavoratori, un sistema che vede l'uscita di un paese da esso come una minore possibilità di profitto.
Ma poi chi sono "i mercati"? Che cosa hanno causato nella vita delle famiglie nella attuale era liberista? Chi rappresentano? Da chi sono stati eletti?
Questi sono gli interrogativi che una stampa indirizzata agli interessi del Popolo dovrebbe porsi. 
4°) Il "contagio" in Italia
Il collasso delle borse non risparmia quasi nessuno, ma a precipitare sono soprattutto i titoli delle banche.
Se proprio di contagio vogliamo parlare è quello operato dal neo liberismo introdotto (e mai estromesso in quel Paese) dalla "lady di ferro", una criminale al pari di Hitler, e importato dai nostri dementi al potere nella più totale copertura mediatica che inneggia, dai primi anni '80, alla deregolamentazione, alle privatizzazioni e più in generale al principio "meno stato più mercato" - senza raccontarci che il mercato fa gli interessi del grande capitale e non quelli dei cittadini come invece uno stato sovrano potrebbe fare.

La realtà dei fatti è che la Gran Bretagna non è uscita da nulla, né dalla UE né dal liberismo (condizione essenziale per veder riconosciuti diritti sociali e benessere redistribuito) e che noi, Popolo Italiano, dovremmo più pensare ai nostri interessi (come fanno in tutto il resto d'europa - Germania, Francia e Regno Unito in testa) piuttosto che sperare in ciò che accade altrove nella speranza di venir salvati da chi poi, in definitiva, se ne frega di tutti noi.
E' questa una posizione egoistica? Certamente!
Ma se l'Europa deve servire per evitare il rinnovo del passaporto a  quei pochi che possono permettersi di viaggiare ed al contempo a distruggere i popoli che non possono competere, meglio un egoismo che salverà i popoli piuttosto di quello attuale che li annienterà ... sempre che sia egoismo volere un'Italia governata dagli italiani in ottemperanza dei dettami costituzionali del '48.

Simone ArticoloUno Boemio

P.S.: ho tralasciato per pura pietà nei loro confronti, di commentare su chi descrive scenari di guerra e apocalissi varie successive alla dissoluzione della U.E
Se mai una nuova guerra ci sarà avverrà proprio perché popoli diversi, economie diverse, culture diverse, religioni diverse, lingue diverse, usanze diverse e interessi diversi sono tenuti assieme per forza in una unione senza democrazia e senza solidarietà, in una UE dove la competizione istituzionalizzata favorisce inevitabilmente il più forte, e per questo attriti pericolosissimi si accumulano in attesa di sprigionare la loro violenza; questo la storia ci insegna.

venerdì 24 giugno 2016

BREXIT - Ora spetta a noi

Articolo scritto per Scenari Economici

Mi complimento con il popolo britannico che ha saputo scegliere per la propria autodeterminazione, evitando le attuali ingerenze e condizioni imposte da altre culture e principalmente quella teutonica egemone nella UE. Hanno deciso, ma ricordiamoci che per uscire devono passare ancora un paio di anni in cui potrebbe succedere di tutto!
Comunque sia il Popolo Inglese ha saputo tutelare i suoi interessi e la sua cultura senza volontà alcuna di compromettere i rapporti con gli altri stati europei (nonostante le non tanto velate minacce di alcuni di questi).

Noi sapremo fare lo stesso?
Sapremo contestare efficacemente l'azione autorazzista dei media italiani?
"Loro hanno la STERLINA che volete tornare alla liretta?" Ed altre menate infondate del genere, saranno il leitmotiv di chi ha forti interessi a farci restare nella UE e nel liberismo ed al contempo a farci rinunciare alla Costituzione quale poderoso garante della democrazia e dei nostri diritti di cittadini e lavoratori.

La lezione inglese non sarà servita a nulla se non sapremo NOI liberarci dalla dittatura dei mercati su cui è fondata la UE e se non sapremo ripristinare ed applicare pienamente la Costituzione originale del '48.

Diamoci da fare, i britannici non hanno votato per tutelare i nostri interessi ed i nostri valori.






In Alternativa per l'Italia noi abbiamo già iniziato a lottare, unisciti anche tu.





martedì 21 giugno 2016

ci trattano come formiche inconsapevoli del piede che sta per schiacciarle



Da anni sostengo che non è l'€uro in se per se la ragione del grave malessere che si palesa nel nostro Paese attraverso una crisi socio-economica senza precedenti in periodo di pace, ma l'intero impianto europeo fondato sulla libertà di circolazione di capitali, merci, servizi e persone e sulla più completa assenza di democrazia.

L'ho sostenuto argomentando in diversi modi e termini:
l'€uro è solamente uno strumento che, una volta superato, verrà sostituito con un altro ben più potente se non avremo saputo conquistare la nostra piena sovranità e la democrazia.

La "parziale" battaglia che molti economisti e pseudo-tali stanno conducendo contro l'€uro, sostenendo che è la ragione della deflazione salariale (gli stipendi e i salari si abbasserebbero nel nostro paese perchè, per mantenere competitivi i prezzi dei nostri prodotti, non potendo svalutare la moneta occorre svalutare le retribuzioni), non mi ha mai convinto, sopratutto guardando a ciò che accade al di fuori della zona €uro. 
In ogni paese, infatti, la quota dei profitti aumenta a discapito dei salari!
E già, è proprio così; come in Italia e Germania, anche in Inghilterra e Polonia, ma anche in Cina e Stati Uniti, e così via, in tutti i Paesi in cui il sistema liberista distrugge tanto i diritti sociali quanto le regole della democrazia, si registrano sempre maggiori vittorie da parte di chi trae profitto dalla sua ricchezza, mentre la forbice delle condizioni di vita tra pochi ricchi e tutto il resto della popolazione si allarga - €uro o non €uro che sia.

Ma allora, quale nemico dobbiamo combattere in questa guerra non convenzionale che sta distruggendo ogni possibilità di giustizia sociale nel nostro Paese e che sta facendo morti suicidi come mai nella nostra storia?
Guardando all'€uro come arma, il nemico è sicuramente chi la detiene!
Il nostro nemico oggi, come ai tempi dell'Assemblea Costituente, è il liberismo sulle cui regole è fondata l'Unione Europea; quindi in prima istanza il nemico da sconfiggere è la U.E. e chiunque, nei fatti e nelle parole, la sostenga. 
La stessa unione, composta da trattati internazionali criminali di matrice liberista mai discussi con i cittadini e ma sottoposti al loro giudizio. 
La stessa unione che fa velo con le sue quattro libertà di circolazione tenendo ben lontane da noi cittadini le vere libertà su cui dovrebbe essere fondata una società come per esempio la libertà dal bisogno. 
La stessa unione che allontanando i centri di potere dai cittadini può disporre qualsiasi cosa a loro danno, grazie ad organi non eletti e ad un parlamento europeo farlocco  
(per chi non lo sapesse ancora, il parlamento europeo non promulga leggi ma ratifica gli ordini impartiti dalla Commisssione Europea composta da burocrati e lobbisti non sottoposti al controllo democratico; un po' ciò che ci destinerà la deforma costituzionale proposta da Renzi e compagnia bella su ordine della troika e copiata pari pari dalle "proposte" della loggia massonica P2).

E' proprio a causa di tutto ciò che l'Unione Europea è il principale obiettivo da sconfiggere per tornare alla democrazia ed alla giustizia disegnate dalla nostra Carta del '48 che vuole i cittadini decidere per le loro sorti e le multinazionali restare in subordine rispetto l'interesse comune quando non addirittura criminalizzate.

Invece oggi assistiamo all'esatto contrario proprio grazie alle "istituzioni" europee che dettano legge nonostante nessuna decisione derivi dalla diretta volontà popolare e persino un sindaco è assoggettato a regole mercantiliste piuttosto che al volere dei cittadini.

In questa cornice, a proposito di ciò che sottolineavo all'inizio, voglio concentrare la mia attenzione su quanto farà sembrare l'€uro uno strumento di sottomissione primitivo e quindi parlare delle "tre T" che completeranno l'opera di distruzione della democrazia e dei diritti sociali iniziata con la costruzione liberista europea, se non sapremo ostacolarne il percorso.

La prima "T"
- Il TTIP: un trattato transatlantico che determinerà la prevalenza degli interessi delle grandi corporation made in USA su quelli degli stati europei aderenti alla U.E. attraverso la totale liberalizzazione dei mercati delle merci.
Un trattato che imporrà ad ogni ente, le leggi di mercato a dispetto delle necessità naturali dei cittadini, pena forti sanzioni a carico della collettività.
Un trattato in fase di negoziato segreto (*) tra la commissione europea (priva di delega democratica) e il governo statunitense sotto lo scudo offerto dalle lobbies internazionali, negoziato reso possibile qui da noi proprio a causa dell'allontanamento dei cittadini dai centri di potere garantito dalla architettura istituzionale della U.E. 
(la cosa è stata palesemente testimoniata dal commissario europeo al commercio delegato alle trattative TTIP Cecilia Malmstrom, nella sua recente gravissima dichiarazione: "il mio mandato non arriva dai cittadini europei" )

(*) Solo le lobby hanno libero accesso al testo del negoziato. Se gli europarlamentari vogliono visionarlo, devono chiamare l’ambasciata americana, farsi dare un appuntamento che è disponibile solo due volte a settimana, in una fascia oraria di sole due ore, solo due alla volta, all’ingresso devono consegnare ogni dispositivo elettronico, firmare un impegno di riservatezza e finalmente possono avere davanti agli occhi intere sezioni di codici e codicilli legali, per due ore, senza poter prendere appunti e guardati a vista da due guardie americane.

La seconda "T"
- Il TISA: un trattato come quello precedente relativo alla liberalizzazione del mercato dei servizi, compresi quelli essenziali come quelli legati alla salute che saranno fatti oggetto di mercificazione.
Per esempio a proposito di salute, a discapito dei loro diritti, i cittadini avranno accesso a pagamento solo alle scoperte scientifiche che le grandi multinazionali del farmaco e della medicina riterranno profittevoli; verranno quindi escluse dalle cure intere sacche di società spinte ai limiti della indigenza dal darwinismo insito nel liberismo.  
(Nella Grecia della U.E. è già in parte così)

La terza "T"
- Il TPP: il trattato analogo ai precedenti ed appena pubblicato, che non riguarda direttamente noi, ma gli USA e altri 12 Paesi extra-UE e che volutamente esclude i Paesi emergenti detti BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica); un trattato che riuscirà a limitare al contempo sia le possibilità di sviluppo dei BRICS a tutto favore delle corporation USA, che la democrazia ed i diritti sociali nei paesi aderenti.
Leggendolo si apprende con buona approssimazione, cosa ci riserveranno a noi europei le altre "due T": dalle limitazioni alla libera espressione del pensiero alla predominanza degli interessi delle multinazionali sancita per legge, ci ritroveremo tutti a cibarsi di veleni e a pagarci ogni servizio, privati di ogni diritto, il tutto in un mondo più squassato dall'inquinamento. 

Ecco qual'è il fine ultimo della U.E.
Il percorso di trattati internazionali come il TTIP e il TISA, ora è facilitato dal loro approdo in un continente come quello europeo privo di controllo democratico delle istituzioni; di converso, se trattato nell'ambito di Stati sovrani vicini ai propri cittadini e da essi diretti, verrebbe pesantemente osteggiato e fermato.
Pertanto, al fine di impedire tutto ciò, si fa sempre più pressante la necessità per noi italiani di lottare per l'uscita dall'Unione Europea in quanto "istituzione" lontana dai cittadini in grado di bypassare gli Stati, ed al contempo di adoperarci al fine di rafforzare le nostre istituzioni democratiche così come disegnate nella Costituzione della Repubblica Italiana originale, nata proprio per contrastare le forze e le ideologie fondanti i trattati sopra desritti e quelli di cui è composta l'Unione Europea stessa.
In assenza di una nostra sollevazione, lo Stato sarà sempre più impotente nel salvaguardare gli interessi e soddisfare le esigenze di noi cittadini, ma sarà deputato semplicemente a ratificare le decisioni prese presso sedi del tutto estranee alla nostra cultura, secondo logiche totalmente confliggenti con i nostri interessi e in assenza di democrazia.

(Alla luce del contenuto della deforma costituzionale che sarà oggetto di referendum il prossimo ottobre qui in Italia, è facile immaginare come essa sia strumentale alla facile ratifica di trattati che, come questi, devono essere tenuti ben nascosti alla cittadinanza, prima della loro entrata in vigore)

lunedì 20 giugno 2016

Breve analisi di un voto amministrativo che potrebbe ripetersi alle politiche


Il 5* vince denunciando le bugie del PD e la contiguità di centro destra e centrosinistra col corrotto sistema finanziario predatorio oramai evidente agli occhi di parte del popolo italiano.

Ciò che non è chiaro per popolo e 5* è il fatto che anche il governo più onesto del mondo (locale o nazionale che sia) è del tutto impotente in questa Unione Europea fondata sul liberismo, creata a beneficio del sistema finanziario sostenuto da centrodestra e centrosinistra (ma anche da qualcuno infiltrato all'interno al 5*) contro gli interessi dei cittadini.

Faccio i miei sinceri auguri di buon governo ai vincitori 5*, ma triste sarà il giorno in cui purtroppo tutti si renderanno conto del fallimento della "politica degli onesti" e che l'onestà senza competenza e verità non basta per ben governare.
Un malaugurato futuro fallimento del 5* (per quanto prevedibile a causa delle loro analisi totalmente errate sulla funzione dell'Unione Europea) che ricalcherà quanto successo con syriza in Grecia, potrebbe portare a reazioni incontrollabili ed autoritarie da parte di forze che nulla hanno a che fare con la democrazia e che già scaldano i motori.

Il vero cambiamento nel nome della democrazia sarà possibile solo nel momento in cui una forza politica prenderà piede nel nostro paese sostenendo la necessità di uscire dall'Unione Europea, abrogare ogni norma e pseudoriforma di stampo liberista succedutasi dagli anni '80 in poi, per ripristinare e attuare in toto la Costituzione del '48, quale unico dispositivo che abbia mai dato prova di garantire democrazia e diritti sociali e, come nel dopoguerra, potrebbe trarci dalla me(lm/rd)a attuando solidarietà e redistribuzione.
Fino a quel momento cerchiamo di non "sperare bene, perchè "chi visse sperando morì non si può dire", ma di adoperarci affinchè cresca in Italia una tale forza politica.

sabato 18 giugno 2016

Prima era il "Grexit", ora il "Brexit", poi il "Frexit", ma concentrarsi sull'Italia no e'?


Registro gli innumerevoli commenti di personaggi pubblici e/o amici riguardanti l'influenza che l'uccisione della Cox eserciterà sul prossimo risultato referendario per la Brexit; commenti che non mancano di riferimenti a fatti del genere accaduti in passato (vedi uccisione della Lindh poco prima del referendum svedese per l'entrata nell'€).

E' vero, il tempismo di certe uccisioni è sospetto e probabilmente certi sospetti sono giustificati.
Ciò è sempre avvenuto dai tempi di Giulio Cesare e Gesù Cristo e sempre avverranno.
Ma la strumentalizzazione di una morte, da qualsiasi parte venga, è inaccettabile. Nessuna morte dovrebbe essere sfruttata politicamente qualunque sia la parte che si sostiene.
(n.b.: la morte di un nemico è un caso a parte che merita comunque altro trattamento)

La superiorità delle proprie tesi deve essere dimostrata facendole circolare ed amare dalla popolazione, non accampando scuse che per di più riguardano fatti accaduti in altri paesi.

Noi in Italia abbiamo un grande problema che nulla ha a che fare con le dovute condoglianze per la morte di una giovane madre provocata da un pazzo: DOBBIAMO LIBERARCI DI UN SISTEMA CHE CI RENDE SERVI DELLE LEGGI DI MERCATO. E per fare questo dovremo anzitutto colpire e sfruttare al contempo il sistema mediatico asservito, con ogni mezzo.

DIAMOCI DA FARE, ALTRIMENTI GLI "AUTORAZZISTI" AVRANNO AVUTO RAGIONE.
Non nego che una uscita dalla UE da parte di un'altro Stato aprirebbe il dibattito anche in Italia, ma sperare in questo è sintomo di debolezza e da il segno della sfiducia nel nostro Popolo.
Non bisogna sperare (anche perchè "chi visse sperando morì cacando"), ma agire al massimo delle nostre possibilità senza piangersi addosso per ciò che accade lontano da noi restando concentrati sui nostri obiettivi senza disperdere tempo, energie e risorse su ciò che accade ad altri.

SPERARE IN UN "AIUTINO DALL'ESTERO E' COME RITENERE NECESSARIO IL VINCOLO ESTERNO.
In molti hanno già fatto questo errore quando a giocarsi il culo erano i Greci, per poi appellare Tzipras col termine "traditore" senza considerare che la Grecia non è l'Italia e non potrà mai uscire da sola dalla gabbia europea a meno di cascare dalla padella americana alla brace russa rischiando peraltro di innescare una crisi geopolitica senza precedenti.

Ora gli stessi sperano nella Brexit, poi spereranno nella Frexit, ma quando questi si metteranno in testa che nessuno fuori dall'Italia ha interesse per le sorti del nostro Popolo? Ma quando questi, invece di riflettere su ciò che accade nel mondo, si concentreranno SOLAMENTE su cosa fare da noi per rovesciare il sistema?

INCRIMINIAMOLI ! E no, non si può


Perché non è più possibile processare, chiunque sostenga opinioni contro la sovranità del Popolo Italiano.


Nel 2006 un parlamento a trazione centrodestra, probabilmente per salvaguardare la Lega secessionista, ha introdotto alcune rilevanti modifiche al codice penale (in particolare introducendo la dicitura “chiunque compia atti violenti” nell’Art.241) che oggi, più di allora, si rivelano profondamente errati in presenza di alte cariche dello Stato che si possono permettere di anteporre gli interessi delle élite europee a quelli dei cittadini italiani.

Legge 24 febbraio 2006, n. 85
Modifiche al codice penale in materia di reati di opinione
NORMATIVA PRECEDENTE
MODIFICHE APPORTATE DALLA LEGGE
Art. 241 c.p.
Attentati contro l'integrità, l'indipendenza o l'unità dello Stato


Chiunque commette un fatto diretto a sottoporre il territorio dello Stato o una parte di esso alla sovranità di uno Stato straniero, ovvero a menomare l'indipendenza dello Stato, è punito con la morte. Alla stessa pena soggiace chiunque commette un fatto diretto a disciogliere l'unità dello Stato, o a distaccare dalla madre Patria una colonia o un altro territorio soggetto, anche temporaneamente, alla sua sovranità
Art. 241c.p.
Attentati contro l’integrità, l’indipendenza e l’unità dello Stato


Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque compie atti violenti diretti e idonei a sottoporre il territorio dello Stato o una parte di esso alla sovranità di uno Stato straniero, ovvero a menomare l’indipendenza o l’unità dello Stato, è punito con la reclusione non inferiore a dodici anni. La pena è aggravata se il fatto è commesso con violazione dei doveri inerenti l’esercizio di funzioni pubbliche
Art. 270 c.p.
Associazioni sovversive


Chiunque nel territorio dello Stato promuove, costituisce, organizza o dirige associazioni dirette a stabilire violentemente la dittatura di una classe sociale sulle altre, ovvero a sopprimere violentemente una classe sociale o, comunque, a sovvertire violentemente gli ordinamenti economici o sociali costituiti nello Stato, è punito con la reclusione da cinque a dodici anni. Alla stessa pena soggiace chiunque nel territorio dello Stato promuove, costituisce, organizza o dirige associazioni aventi per fine la soppressione violenta di ogni ordinamento politico e giuridico della società. Chiunque partecipa a tali associazioni è punito con la reclusione da uno a tre anni. Le pene sono aumentate per coloro che ricostituiscono, anche sotto falso nome o forma simulata, le associazioni predette, delle quali sia stato ordinato lo scioglimento
Art. 270 c.p.
Associazioni sovversive


Chiunque nel territorio dello Stato promuove, costituisce, organizza o dirige associazioni dirette e idonee a sovvertire violentemente gli ordinamenti economici o sociali costituiti nello Stato ovvero a sopprimere violentemente l’ordinamento politico e giuridico dello Stato, è punito con la reclusione da cinque a dieci anni. Chiunque partecipa alle associazioni di cui al primo comma è punito con la reclusione da uno a tre anni. Le pene sono aumentate per coloro che ricostituiscono, anche sotto falso nome o forma simulata, le associazioni di cui al primo comma, delle quali sia stato ordinato lo scioglimento
Art. 283 c.p.
Attentato contro la Costituzione dello Stato


Chiunque commette un fatto diretto a mutare la costituzione dello Stato o la forma del Governo, con mezzi non consentiti dall'ordinamento costituzionale dello Stato, è punito con la reclusione non inferiore a dodici anni
Art. 283 c.p.
Attentato contro la Costituzione dello Stato

Chiunque, con atti violenti, commette un fatto diretto e idoneo a mutare la Costituzione dello Stato o la forma di governo, è punito con la reclusione non inferiore a cinque anni
Art. 289 c.p.
Attentato contro organi costituzionali e contro le assemblee regionali


È punito con la reclusione non inferiore a dieci anni, qualora non si tratti di un più grave delitto, chiunque commette un fatto diretto a impedire, in tutto o in parte, anche temporaneamente: 1. al presidente della Repubblica o al Governo, l'esercizio delle attribuzioni o delle prerogative conferite dalla legge; 2. alle assemblee legislative o ad una di queste, o alla Corte costituzionale o alle assemblee regionali, l'esercizio delle loro funzioni. La pena è della reclusione da uno a cinque anni se il fatto è diretto soltanto a turbare l'esercizio delle attribuzioni, prerogative o funzioni suddette
Art. 289 c.p.
Attentato contro organi costituzionali e contro le assemblee regionali


È punito con la reclusione da uno a cinque anni, qualora non si tratti di un più grave delitto, chiunque commette atti violenti diretti ad impedire, in tutto o in parte, anche temporaneamente: 1) al Presidente della Repubblica o al Governo l’esercizio delle attribuzioni o delle prerogative conferite dalla legge; 2) alle assemblee legislative o ad una di queste, o alla Corte costituzionale o alle assemblee regionali l’esercizio delle loro funzioni
Art. 292 c.p.
Vilipendio alla bandiera o ad altro emblema dello Stato


Chiunque vilipende la bandiera nazionale o di un altro emblema dello Stato è punito con la reclusione da uno a tre anni. Agli effetti della legge penale, per bandiera nazionale s'intende la bandiera ufficiale dello Stato e ogni altra bandiera portante i colori nazionali. Le disposizioni di questo articolo si applicano anche a chi vilipende i colori nazionali raffigurati su cosa diversa da una bandiera
Art. 292 c.p.
Vilipendio o danneggiamento alla bandiera o ad altro emblema dello Stato

Chiunque vilipende con espressioni ingiuriose la bandiera nazionale o un altro emblema dello Stato è punito con la multa da euro 1.000 a euro 5.000. La pena è aumentata da euro 5.000 a euro 10.000 nel caso in cui il medesimo fatto sia commesso in occasione di una pubblica ricorrenza o di una cerimonia ufficiale. Chiunque pubblicamente e intenzionalmente distrugge, disperde, deteriora, rende inservibile o imbratta la bandiera nazionale o un altro emblema dello Stato è punito con la reclusione fino a due anni. Agli effetti della legge penale per bandiera nazionale si intende la bandiera ufficiale dello Stato e ogni altra bandiera portante i colori nazionali
Art. 299 c.p.
Offesa alla bandiera o ad altro
emblema di uno Stato estero


Chiunque nel territorio dello Stato vilipende, in un luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, la bandiera ufficiale o un altro emblema di uno Stato estero, usati in conformità del diritto interno dello Stato italiano, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni
Art. 299 c.p.
Offesa alla bandiera o ad altro
emblema di uno Stato estero


Chiunque nel territorio dello Stato vilipende, con espressioni ingiuriose, in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, la bandiera ufficiale o un altro emblema di uno Stato estero, usati in conformità del diritto interno dello Stato italiano, è punito con l’ammenda da euro 100 a euro 1.000

Ciò spiega che l'opera di demolizione del nostro Paese non è solamente frutto dell'adozione di una valuta inadatta alla nostra economia, come molti semplicisticamente tendono a raccontare lasciando perplessi gli interlocutori più accorti.
Il fatto è che di leggi che hanno minato le fondamenta della nastra società come quella qui sopra, ne sono state approvate in continuazione nel corso degli ultimi decenni e che, se vogliamo tornare a vivere in democrazia garantiti da uno Stato sempre presente, la questione sarà:
I° - Abrogare TUTTE le pseudo-riforme e le norme di stampo liberal-liberista succedutesi dagli anni ottanta ad oggi
II° - Abrogare TUTTE le leggi di ratifica di TUTTI i trattati internazionali sostituendole con eventuali trattati bilaterali rispettosi dei reciproci vantaggi con altri Stati
III° - Ripristinare ed applicare in toto la Costituzione originale del 1948 e legiferare solo ed esclusivamente in favore del Popolo Sovrano
IV° - Archiviare questa orrenda fase storica, sottoponendo al giudizio di un tribunale internazionale che possa superare i vincoli di retroattività, tutti i responsabili politici ed amministrativi che a vario titolo hanno consentito l'attuale sottomissione del Popolo Italiano alla dittatura dei mercati.





Simone ArticoloUno Boemio