Perugia, 22 Aprile 2012 |
< Come liberarci dalla morsa del debito >
Sono decenni che ci
sentiamo dire che il nostro paese è strangolato dal debito pubblico e sempre da decenni
siamo costretti a pagare tasse inique, per poter far fronte agli interessi sullo stesso.
Ma questo enorme debito
la nostra nazione con chi ce l'ha? Semplice, con il sistema bancario privato
internazionale rappresentato dalle banche che speculano nei mercati! E sì
proprio con le banche che detengono l'esclusiva dell'emissione della moneta e
che la prestano ai governi in cambio dei titoli di Stato! Le banche centrali
(private e di proprietà delle banche commerciali e d'affari) prestano infatti i
soldi, a suon d’iteressi, ai governi che
sono costretti ad emettere titoli di debito per avere disponibilità di denaro e
non contente poi speculano su tali titoli aggravando la situazione economica
dello stato con dirette conseguenze nelle tasche dei cittadini.
Ma com'è possibile che
gli Stati non possano emettere direttamente la propria moneta invece che
indebitarsi per ottenerla?! Semplice, chi prova a liberare uno Stato dalla
dipendenza dalla elite di banchieri internazionali che gestiscono l'emissione
della moneta ... “casualmente” muore. La storia infatti ci insegna che
qualsiasi governante (da Giulio Cesare a Gheddafi, passando per Lincoln e J. F.
Kennedy) o poco prima o subito dopo aver messo a punto una politica monetaria
di indipendenza dai banchieri attraverso l'emissione diretta della moneta da
parte dello Stato è morto e chi lo ha succeduto ha puntualmente ritirato i
provvedimenti e tutta la moneta di Stato emessi dal predecessore. Anche nella
recente storia Italiana si è verificato questo ricorso storico quando dal 1966
vennero emesse direttamente dallo Stato attraverso il Poligrafico dello Stato
le banconote da 500 Lire con la dicitura "biglietto di Stato a corso
legale" e nei periodi successivi si è sviluppata la strategia della
tensione caratterizzata da due attentati proprio a due banche a partecipazione
statale e dalla morte di uno statista del calibro di Aldo Moro.
Lasciando agli
investigatori ed agli storici la ricerca della verità e delle prove riguardanti
questi collegamenti tra eventi tanto sospetti quanto frequenti nella storia
delle Nazioni, quello che mi interessa è mettere a fuoco alcuni semplici fatti:
1)
Lo Stato non può emettere direttamente la moneta necessaria alle esigenze dei
cittadini, ma può unicamente emettere titoli di debito per ottenere il denaro,
ovviamente in prestito, da entità private come le banche centrali il cui unico
scopo è il profitto
2)
I titoli di stato, successivamente alla loro emissione, vengono immessi nel
mercato attraverso le banche e fagocitati dagli speculatori che così possono
determinare le sorti delle Nazioni di fatto con essi indebitate (significative
in proposito sono le fluttuazioni dello “spread”)
3)
La moneta emessa dalla banca centrale viene direttamente versata nelle casse
delle banche commerciali e d’affari (proprietarie della stessa banca centrale)
le quali a loro volta la investono in operazioni di speculazione sui titoli di
stato incassando fior di quattrini in termini di interessi
4)
Imprese e cittadini, oltre a non poter accedere a questa linea di credito, per
effetto delle disposizioni imposte dal sistema bancario attraverso trattati
criminali come quello di Basilea, devono sostenere i costi di queste operazioni
pagando con le tasse gli interessi che lo stato garantisce all’atto
dell’emissione dei titoli
Tutte queste aberrazioni
possono essere superate attraverso una serie di provvedimenti, più o meno
immediati e più o meno gravi che vanno:
- dalla separazione tra banche commerciali e d’affari (capace di impedire alle banche commerciali di speculare nei mercati costringendole a tornare a fare il vero servizio pubblico per cui erano sorte),
- alla nazionalizzazione della Banca Centrale Italiana che dovrà emettere moneta per conto dello Stato e dei cittadini,
- alla messa a punto di un sistema di gestione del patrimonio pubblico (senza ulteriori dismissioni a prezzi stracciati) che garantisca il debito pubblico togliendolo (di fatto) dal bilancio dello stato,
- fino ad arrivare alla nostra uscita dal sistema Euro che attraverso assurde e criminali politiche sta riducendo il nostro paese alla rovina.
- dalla separazione tra banche commerciali e d’affari (capace di impedire alle banche commerciali di speculare nei mercati costringendole a tornare a fare il vero servizio pubblico per cui erano sorte),
- alla nazionalizzazione della Banca Centrale Italiana che dovrà emettere moneta per conto dello Stato e dei cittadini,
- alla messa a punto di un sistema di gestione del patrimonio pubblico (senza ulteriori dismissioni a prezzi stracciati) che garantisca il debito pubblico togliendolo (di fatto) dal bilancio dello stato,
- fino ad arrivare alla nostra uscita dal sistema Euro che attraverso assurde e criminali politiche sta riducendo il nostro paese alla rovina.
Comunque vada, al di là
delle varie teorie economiche e monetarie, l'Italia, per uscire da questa estrema
situazione di crisi che porterà alla rovina ed alla morte di molti dei suoi
cittadini dovrà riprendere la propria sovranità monetaria.
E’ inconcepibile che:
a) lo Stato quando ha
bisogno di soldi li deve prendere in prestito da dei banchieri privati il cui
unico scopo è il profitto
b) i cittadini paghino le tasse per far fronte al
debito dello Stato nei confronti di pochi speculatori e non per i servizi che
lo Stato gli dovrebbe garantire.
Simone
Boemio
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