Ambarabàcicicocò!
Per
tutti quelli capaci a malapena di leggere un titolo, ecco qui sopra qualcosa di
interessante di cui parlare.
A chiunque
abbia la curiosità intellettuale necessaria a oltrepassare le barriere imposte
dalla comune morale liberista ed interessato ad approfondire la proposta
riguardante il Reddito Minimo Universale (detto anche Reddito di Base),
piuttosto che continuare la lettura del presente post, consiglio questo mio
lavoro precedente
e
la visione di questo interessante video sottotitolato, gentilmente segnalatomi
da chi intende partecipare al dibattito con serietà e correttezza
considerando,
ad ogni passaggio, ciò che recita l’Art. 4 della Nostra Carta Costituzionale:
La
Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le
condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni
cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria
scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale
della società.
A
Fiorenzo, che ancora reputo un amico malgrado il trattamento che mi ha
riservato in alcuni commenti e due post, offro questo articolo con la preghiera
evitare in futuro certi toni nei miei confronti.
Premettendo
infine che le divergenze tra me e Fiorenzo si stanno evidenziando su un punto
che dovrà essere affrontato (secondo il mio articolo) quando vivremo in uno
Stato sovrano e democratico che avrà spazzato via tutte le pseudo-riforme e le norme di stampo liberista degli
ultimi decenni, che si sarà tirato fuori dal giogo dell’Unione Europea e che
starà applicando la Costituzione originaria del 1948 (compreso l’Art.4 in toto)
- chissà quando - cose sulle quali Fiorenzo ed io siamo
completamente concordi, vado a esaminare passo per passo il suo testo appuntando, in rosso, le
mie osservazioni.
Il Reddito Minimo Universale
di Fiorenzo Fraioli
Con mie
considerazioni in rosso
Questo post nasce dalla lettura
dell'articolo dell'amico Simone Boemio dal titolo "Sul reddito mimimo
universale" la cui lettura ha suscitato un paio di mie reazioni dal tono
lievemente infastidito (qui e qui).
Me ne dispiaccio ma anche no, perché non
sarebbe onesto, da parte mia, nascondere quel che penso. E quel che penso è che
le proposte di cui si discute in questi giorni, dal Reddito di Cittadinanza
(RdC) al Reddito Minimo Universale (RMU), sebbene diverse nei dettagli, abbiano
alla fin fine degli elementi in comune che reputo estremamente negativi. Oggi
però parlerò del solo RMU, così come è esposto da Simone, così sarà tutto più
semplice. Giusto,
visto che io non parlo di Reddito di Cittadinanza come Renzi e M5S in un regime
oligarchico liberista, ma del Reddito Minimo Universale (detto anche di base) in
uno Stato democratico e sovrano.
Premetto che, nel testo che segue, non
prenderò in considerazione un problema che, a mio parere, è in qualche modo
connesso, ovvero la necessità di ripensare il modello di sviluppo per i limiti
della biosfera. Pongo questo confine per ragioni semplicità, onde limitare al
massimo le complicazioni, e di ciò parlerò in un'altra occasione. Bene, sarebbe fuorviante
e comunque qualsiasi soluzione sarebbe sempre compatibile col R.M.U., basta
volerlo.
Simone parte da una premessa: "La
tecnologia fa passi sempre più grandi eliminando posti di lavoro". Non solo, affermo che “La
dicotomia "lavoro - reddito" è ciò che consente al progresso scientifico
di provocare disoccupazione, povertà e ingiustizia” e tanto altro.
Ciò è vero, è stato vero e presumibilmente
lo sarà in futuro. Mi consenta però l'amico Simone di osservare che anche gli
arretramenti tecnologici causano perdita di posti di lavoro! Arretramenti
tecnologici? Un ossimoro: Dalla ruota al quadrato? Dalle auto ai cavalli? Dalla
medicina nucleare al salasso? Quando mai sarebbero avvenuti? Quali conseguenze
avrebbero avuto sull’occupazione?
Diciamo allora che ogni cambiamento ne
produce altri, alimentando quel continuo divenire che è la storia umana. Se
davvero il progresso tecnologico conducesse solo alla perdita di posti di
lavoro, da un bel po' di tempo non ce ne sarebbero più. Cosa evidentemente non
vera. Esatto, è falso
che il progresso tecnologico potrebbe eliminare TUTTI i posti di lavoro;
infatti, io non ho mai scritto una simile stupidaggine, anzi. Mi chiedo perché
continui a sviare mettendomi in bocca cose che neanche penso? Mi viene un
sospetto!
Quello che si osserva, invece, in
particolare da quando siamo entrati nella modernità, è che anche in tempo di relativa
pace, e con la più ampia disponibilità di risorse e tecniche, la povertà anche
estrema continua a sussistere. Esatto, è anche questo l’aspetto che mi ha portato a questa mia
proposta, questo è ciò che mi ha spinto a rivedere le mie posizioni che ho
sostenuto in passato e delle quali mi sono liberato (pur non pretendendo che lo
faccia anche tu).
Molte delle soluzioni che vengono proposte
sono alla fine riconducibili all'idea di "forzare" una
redistribuzione della ricchezza e del reddito tale da minimizzare questo
fenomeno.
La logica che sta dietro sia al RdC che al
RMU Ancora? sono
completamente diversiii è
quella di forzare a valle la redistribuzione del reddito attraverso una
legge. A valle?
Non credo proprio (Goofy docet). Per quanto ne so a valle significa dal basso.
Nella mia proposta è lo Stato che determina il tutto, quindi a monte!
Ci si aggiunge (chi l'aggiunge? tu?
strumentalmente?) l'apocalittica previsione di un progresso
tecnologico così straordinario da rendere addirittura superflui gli esseri
umani, con alcuni che giungono a immaginare un complotto avente per scopo
quello di ridurre drasticamente la popolazione mondiale. Ora io non so
se queste idee complottiste abbiano un fondamento, ma non credo che l'amico
Simone si riferisca ad esse, cioè ad una macchinazione politica (di ciò si
tratterebbe) per raggiungere un così crudele e abominevole obiettivo. Metteremo
quindi da parte questa ipotetica realtà e mi concentrerò su ragionamenti meno
paranoici. Sono tesi
che hai tirato fuori tu, continuo a chiedermi il perché. Il sospetto aumenta.
Ovviamente non sono annoverabile tra certi singolari liberi pensatori che
comunque io rispetto in quanto tali.
Il progresso tecnologico provoca
cambiamenti che alterano i rapporti di forza tra le classi sociali, e di
conseguenza i meccanismi distributivi. La domanda è: può una legge che si
limita a forzare a valle la redistribuzione del reddito essere efficace?
Ho scritto "forzare a valle la redistribuzione del reddito"
non a caso. Il punto è esattamente questo: un meccanismo redistributivo può
sì operare a valle sul reddito, ma può anche farlo a monte, e non sul reddito
bensì sulle opportunità, cioè sulla domanda di lavoro. Se intendi questo, per valle e monte, suggerisco da nord-est e da
sud-ovest, così, tanto per significare quanto sia fittizia e vacua questa parte
della discussione sulla quale tu incentri tutto dicendo “il punto è esattamente
questo”. Infatti, come sa chi ha avuto l’accortezza di leggere nel mio
articolo prima di ricamarci su, ciò che vi è previsto per il futuro è uno
Stato che fornisca opportunità di lavoro, che elimini le sacche di povertà ed
emarginazione sempre più ampie nell’Italia colonizzata dalla U.E. e che successivamente
si dedichi a chi proprio non ha attitudine o abilità al lavoro, ma magari ha
una famiglia da badare (vedi casalinghe) che ha un’arte da esprimere (un po’
come in passato, solo che al posto del Signorotto locale c’è uno Stato che
provvede al sostentamento dell’artista), che più drammaticamente soffre di
patologie invalidanti, ecc.. (e con ciò mi dolgo del fatto che, non solo
giudichi ciò che scrivono gli altri dal solo titolo, ma neanche leggi i
commenti che questi fanno sul tuo stesso blog).
Ora la Costituzione italiana, quando è
stata applicata, cioè dalla metà degli anni cinquanta alla metà degli anni
settanta del secolo scorso, ha operato esattamente nel senso di agire a
monte e sulla domanda di lavoro. La Costituzione italiana disegna un
modello nel quale la tendenza del capitale al massimo profitto è contrastata
non erogando reddito in cambio di nulla, bensì assegnando allo Stato il compito
di reimpiegare la forza lavoro attraverso il suo intervento diretto
nell'economia. Ciò ha permesso lo sviluppo di una dinamica virtuosa tra gli
egoismi privatistici e i bisogni collettivi, ed è così accaduto che la rete
elettrica, telefonica, stradale, idrica, insomma tutta la dotazione
infrastrutturale del paese, abbia conosciuto una fase di enorme sviluppo,
impensabile sia se tutto fosse stato lasciato nelle mani del capitale, come
pure se si fosse scelta la strada della semplice elargizione di un reddito. A parte il fatto che la
Costituzione Italiana non è mai stata applicata in toto, come del resto neanche
gli Italiani sono stati fatti (cit. d’Azeglio), mi permetto di insistere: leggi
il mio articolo, perderesti meno tempo a contestarmi cose che ho già asserito
io.
Un reddito, dunque, che è stato ben
elargito, sebbene non in forma monetaria bensì sotto forma di servizi:
sanità, assicurazioni contro gli infortuni, servizi scolatici, culturali,
ricerca scientifica e molto altro. E' vero o no che l'Italia è stata ai vertici
della ricerca scientifica ed applicata per alcuni decenni? Ciò è forse accaduto
per merito degli investimenti privati? E allora? Che centra con quello che ho scritto? Trovami il
passaggio dove io disconoscerei ciò o dove si intende che il RMU impedisca gli
investimenti dello Stato! Lascia perdere, ti aiuto io, ecco cosa ho scritto:
“Lasciare che tali mezzi vengano acquisiti ed utilizzati unicamente dai privati
per il loro profitto significa consegnare le leve dell'economia a questi ultimi
e con esse tutta la società.” Ed anche: “La presenza del reddito minimo
universale non esclude, anzi prevede, la fornitura da parte dello Stato di
servizi al cittadino gratuiti legati a sanità, istruzione e trasporti, nonchè
ad un piano di edilizia residenziale pubblico.”
Si potrebbe obiettare, e l'amico Simone lo
fa, che il RMU dovrebbe essere erogato solo dopo aver ricostituito un regime di
legalità costituzionale. Ebbene, parliamo di ciò.
La tesi di fondo è che, in una società
civile, deve essere possibile vivere senza essere necessariamente sottoposti al
ricatto di dover lavorare. In parte ho già risposto a questa obiezione, laddove
ho sottolineato che la nostra Costituzione prevede una sorta di reddito di
cittadinanza sotto forma di diritti universali garantiti a tutti, come pure
l'uso della stessa dotazione infrastrutturale che solo l'intervento diretto
dello Stato può sviluppare e rendere universalmente disponibile a prezzi
accessibili perché non incorporano il profitto. Sono concetti complementari non in contrasto con la mia proposta
… e dico anche questo nel mio articolo.
Si aggiunga a ciò che forme di elargizione
diretta alle fasce più sfavorite della popolazione sono anche state messe in
atto durante la prima repubblica: cos'altro erano, ad esempio, gli stipendi dei
forestali della Sila in Calabria o i piani casa di Fanfani? No, in cambio dovevi
presentarti al lavoro e, come ho già avuto modo di dire in qualche commento,
uno Stato che offre lavoro alienante fine a se stesso (del genere “stare seduto
a fumare” o “fare buche richiudere buche”) è uno Stato padre e padrone, ingiusto,
al quale ribellarsi come è spesso avvenuto nell’Est.
In definitiva, il RMU altro non è che la
richiesta di aggiungere, ai già esistenti redditi sotto forma di servizi che il
modello costituzionale italiano assicurava, anche un reddito monetario,
elargito a tutti in base alla cittadinanza e presentatoci da Simone come un
ulteriore passo avanti verso una società sempre più civile e giusta. Esatto
Caro Simone, permettimi di dissentire con
la massima decisione da questa tua visione. Ma quali visioni? Fino ad ora hai detto cose che dico anche io,
intervallate da concetti che fai passare per miei, ma che miei non sono.
Devo fare una premessa. A meno che non si
voglia instaurare un modello collettivistico di comando (con tutti i
problemi che conosciamo) è inevitabile lasciare ai cittadini la libertà di
stipulare obblighi economici reciproci i quali implicano, necessariamente, il
diritto all'iniziativa privata. Non ho mai previsto il contrario. Dall'inizio di questa
parentesi (spiacevole a causa dei tuoi toni), mi chiedo perché senti
costantemente la necessità di porre a controprova delle affermazioni alle quali
io, non solo non mi oppongo, ma che addirittura sostengo, per esempio scrivo:
“- una cittadina o un cittadino che vorrà intraprendere una
attività imprenditoriale sarà libera/o di fare ricerca e sviluppare un'idea
senza lo spettro incombente del fallimento”
E anche:
“Inoltre, un imprenditore che pretenderà di sfruttare il lavoro
dei suoi dipendenti o che investirà in tecnologia alienante il lavoro umano
(mirando unicamente all'innalzamento della propria quota di profitto), non avrà
vita facile in quanto:
- nessuno sarà disponibile ad essere sfruttato
- il salario e gli stipendi minimi saranno fissati dai contratti
di lavoro pubblico
- la tassazione sarà proporzionale al profitto ed inversamente
proporzionale alle spese per salari, stipendi ed investimenti che comportano
assunzioni.“
Forse se lo stanno chiedendo anche quei pochi che sono arrivati
fin qua.
Questa implica, a sua volta, l'esistenza di
forme di concorrenza che conducono inevitabilmente al sorgere di disparità che,
nel tempo, approfondiscono le differenze di reddito e di status. Sto dicendo
delle ovvietà, caro Simone, non credo che tu abbia nulla da obiettare. Ebbene,
la soluzione che tu auspichi è questo RMU, il quale dovrebbe essere erogato, se
ho ben inteso, a tutti, a prescindere dalla condizione economica. Vogliamo fare
un esempio?
Hai letto le sorelle Materassi? Ti ricordi
di Remo, il loro nipotino viziato e spendaccione? Anche a Remo andrebbe il RMU,
o no? Ti sembra giusto? Daje col moralismo, ma non dovevamo liberarcene una volta
studiato Bagnai?
Tu mi dirai che Remo, a fronte di questo
diritto dovrebbe, come tutti i cittadini abili ed in età lavorativa, "rendersi
disponibile a far fronte alle esigenze dello Stato attraverso un servizio
civile o militare da ripetere ogni anno per un periodo di tempo limitato o in
caso di emergenze nazionali".
Ma scusa, Simone, non sarebbe meglio non
dare il RMU a Remo e offrire invece una retribuzione e un'occupazione a tempo
indeterminato e meglio retribuita ai lavoratori di un servizio civile
nazionale? Che cos'è questo pastrocchio del RMU? Non te la prendere, ma io
francamente non capisco. La risposta è ovviamente No! Il servizio civile o militare
obbligatorio periodico è ciò che viene richiesto da molti Stati sovrani. Un
paio di settimanelle all’anno in “campeggio” ad imparare tecniche di
salvataggio o rinfrescare tecniche di autodifesa o altro in funzione delle
specifiche attitudini del cittadino/a (purchè sia abile).
E se non capisci non me la prendo, anzi posso provare a
rispiegarti tutto d’accapo, se sei sinceramente interessato, magari davanti ad
una bottiglia di buon vino. Ma credo che riusciresti da solo se:
1° mettessi da parte (anche solo momentaneamente) tanti
preconcetti, vedendo tutto senza il filtro della moralità liberista imperante
2° leggessi attentamente quello che ho scritto
Ma sia! Ammettiamo che, dopo aver
ricostituito il modello costituzionale (quindi dopo essere usciti dall'euro
e dall'Unione Europea), si faccia una legge istitutiva del RMU. Elargito a
tutti, come tu chiedi. Immaginiamo ora che tu, preso da un'improvvisa
passione per la filologia romanza, decida di dedicare alcuni anni della tua
vita a questi studi. Naturalmente, e voglio ben sperarlo, questo RMU dovrebbe
sommarsi a tutte le altre forme di reddito aggiuntivo e/o differito che sono
possibili quando è rispettata la legalità costituzionale: sanità, scuola,
trasporti, previdenza, assicurazione contro gli infortuni, et cetera et cetera.
La domanda è: ti sembra ciò possibile? Tu te ne stai a casa, bello spaparanzato
a studiare filologia romanza, e intanto milioni di altri cittadini si alzano
per andare a lavorare, per offrire a te quei servizi in cambio di un reddito
che dovrebbe fornire loro le stesse cose di cui godi tu standotene bello
spaparanzato sul divano! Secondo te laggente è scema?
Ti ricordo che la gente va a lavorare solo
e soltanto se ha bisogno di qualcosa che può ottenere attraverso un contratto
che stabilisce obblighi reciproci. Senza il bisogno, perché mai laggente dovrebbe
lavorare? Non credo
proprio che la gente sia scema (questo lo hai detto tu), semplicemente non hai
letto (o capito, come da tua stessa ammissione) un ciufolo ciò che propongo.
Sono un po’ stanchino di questo fatto. Ma tant’è ed a tuo uso ripeto di nuovo
quello che ho scritto:
- una cittadina o un cittadino con ambizioni e bisogni
particolari potrà lavorare con orari confacenti alle sue necessità e,
percependo un reddito di riguardo, senza dover scendere a compromessi
- una cittadina o un cittadino con capacità artistiche o
sportive potrà dedicarsi ad esse con tranquillità concedendo i frutti della sua
arte alla società tutta
- una cittadina o un cittadino che vorrà intraprendere una
attività imprenditoriale sarà libera/o di fare ricerca e sviluppare un'idea
senza lo spettro incombente del fallimento
- una cittadina o un cittadino che sentirà la necessità di
dedicarsi unicamente alla propria famiglia potrà farlo senza rinunce e
sacrifici
- una cittadina o un cittadino che deciderà di
"accontentarsi" ... dovrà appunto accontentarsi
Ecco, quest’ultima casistica che è quella attinente al buon
Remo, sarà quella meno perseguita dagli Italiani che sappiamo essere un popolo
di lavoratori, intraprendenti ed anche con esigenze in fatto di stile di vita
non indifferenti
Vuoi che te la spieghi meglio?
Se vuoi del buon vino e vivi di R.M.U. devi lavorare altrimenti
non puoi permettertelo!
Orbene, qui arrivi tu e cominci a
fantasticare di automazione, di fabbriche che si aggiustano da sole e producono
milioni e milioni di beni di cui tutti possono godere a basso prezzo perché
l'unica cosa che serve è un governo che stampa dei pezzi di carta che
costituiscono titolo a godere dei frutti di questa meraviglia! Il paese dei
balocchi! Le mie non
sono fantasie, non ho parlato di fabbriche che si aggiustano da sole (queste si
che lo sono e le hai tirate fuori tu), ma ho scritto questo:
“Anche in settori come l'insegnamento, la medicina, le opere
pubbliche, l'informazione ecc., l'impiego umano verrà limitato sempre di più
dall'uso esasperato di macchine e computer destinati ad eseguire operazioni
sempre più complesse e lasciando a pochi il compito della mera sorveglianza.”
Forse da esperto informatico hai perso qualche passaggio, ora ti
aggiorno:
Esistono online corsi abilitanti tenuti da Professori che con
una sola registrazione video, insegnano per anni a chissà quanti utenti della
rete, in luogo di ciò che fai giornalmente tu
Esistono stabilimenti industriali (ti ricordo che ci lavoro
spesso) completamente automatizzati dove le luci vengono accese solo in caso di
ingresso dei manutentori
Vuoi che vada avanti?
Questa, caro Simone, è una favoletta, e mi
meraviglio che i compagni di ORA te la stiano facendo passare. La realtà è
molto più prosaica, e consiste nel fatto che questo RMU è uno specchietto per
le allodole agitato al fine di distogliere il popolo dalla serietà della
riflessione politica. Sono consapevole che l’imprinting ricevuto da M5S, Goofy e ARS
può rendere inconcepibile la democrazia, ma ti rendo noto che in “ora” la
parola democrazia non è una cosa da osannare ma lungi dal perseguire. Il
processo costituente dà a tutti gli ederenti la libertà di proporre idee che
poi democraticamente (guarda un po’) verranno sottoposte ad un’assemblea di
pari che potrà votarle o meno e (ariguarda un po’) non ci sarà alcuna scomunica
di chi non dovesse veder approvata una proposta. Oddio che eresia!
Facciamo un esempio concreto, perché come
sai io sono un prosaico ingegniere. Siamo usciti dall'euro e
dall'UE; c'è la piena occupazione; il salario medio è di 30000 euro l'anno in
cambio di 8 ore di lavoro per cinque giorni a settimana per 11 mesi l'anno per
30 anni di vita lavorativa. Naturalmente c'è tutto il reddito differito
aggiuntivo e/o garantito dal welfare statale. Tu quanto pensi che debba essere
questo RMU? Diciamo 10000 euro l'anno? Ciò significa che quelli che lavorano
hanno un reddito di 40000 e tu, che te ne stai spaparanzato, uno di 10000.
Naturalmente puoi andare a lavorare anche tu, magari un part-time, e allora
avresti un reddito di 25000 euro l'anno. Caro Simone, ti faccio una domanda: i
prezzi li stabilisci tu o la legge della domanda e dell'offerta? Lo capisci che
una situazione così comoda finirebbe con l'attrarre milioni di aspiranti "spaparanzati",
con il risultato che la somma dei beni e servizi prodotta diminuirebbe, oppure
in alternativa dovrebbero aumentare le retribuzioni di quelli che lavorano, e
quindi i prezzi, con l'inevitabile conseguenza che il tuo RMU te lo infili dove
fa tanto male? Già ti ho
risposto sopra, e comunque ti invito a moderare i termini, non sei affatto simpatico
e la tua autorevolezza rischia di toccare il fondo, mi sto chiedendo perché lo
fai.
Ebbene, posto che il paese dei balocchi
dove le macchine fanno tutto il lavoro necessario non esiste - mi hai
sfidato anche su questo e ne riparleremo mettendoci dentro il discorso sui
limiti della biosfera - l'unico modo per uscirne sarebbe... mettere dei
controlli sui prezzi. Cioè andare, nemmeno troppo lentamente, verso un modello
collettivistico! Il che implica, necessariamente, un'economia di comando. Una
cosuccia lievemente diversa dal modello costituzionale di cui ti riempi la
bocca. Intanto
cerca, se ci riesci, di contenerti; di paese dei balocchi ne parli tu, io non
mi riempio la bocca di nulla che non sia cibo e bevande, tu? Io non ho sfidato
nessuno, tu?
Oltre ad aver previsto una tassazione proporzionale al reddito
che drenerebbe risorse economiche anche per finanziare il RMU (questa si chiama
“redistribuzione”), ti segnalo che tra le mie proposte che debbono precedere l’applicazione
del R.M.U., c’è l’abrogazione di tutte le norme liberista degli ultimi decenni,
compresa quella della chiusura del Comitato Interministeriale dei Prezzi. E
comunque delle tecnicalità dovranno occuparsi i tecnici.
Guarda Simone, se mi dici che sei diventato
comunista, allora posso anche capirti (ma non mi adeguo). Ma il minimo
che si possa dire è che, per te, il modello sociale disegnato dalla nostra
Costituzione è 'na cosa de passaggio, prima che sorga il sol dell'avenire...
Non so se sono comunista
e neanche m’interessa la questione, so che la soluzione passa prima per
l’applicazione della Costituzione italiana del 1948, attraverso la fuoriuscita
dalla UE e l’abrogazione di tutte le norme liberiste degli ultimi decenni; poi,
successivamente, e se proprio necessario e stabilito democraticamente, per un
suo eventuale adeguamento ai tempi.
E arriviamo così all'ultima osservazione
che ho da farti, quella che mi ha reso particolarmente animoso. Ma come, sei
d'accordo con me sul fatto che questo è il momento di essere uniti, dunque
di evitare di mettere in campo proposte divisive come questa del RMU
che, come spero di averti chiarito, implica un superamento in direzione
collettivista del nostro modello costituzionale, e ti contraddici in modo così
plateale?!
Non mi contraddico affatto, sono contradditori solamente i
concetti che tu arbitrariamente fai passare per miei ignorando ogni
ragionamento da me esposto nel mio lavoro.
E comunque, chi dice che la mia proposta sia divisiva? Tu? E chi
altri?
Le divisioni vanno ricercate altrove (ed i tuoi toni in questo post
sono un esempio) non in quello che si farà dopo aver completato “la comune
missione”.
Io, e tanti con me, la vediamo in maniera molto diversa; la mia
proposta non stravolge l’impianto che vede dalla stessa parte le forze
sovraniste, in quanto, è prevista unicamente successivamente al ritorno ad uno
Stato democratico e sovrano, basato sulla Costituzione – esattamente in linea
con ciò che si propongono tutte le forze sovraniste democratiche in campo. E’ più
semplicemente una proposta che distingue, tra le forze sovraniste, chi ambisce
ad un “piccolo mondo antico” e chi si prepara ad affrontare le sfide del
futuro. Quante volte abbiamo detto che dobbiamo mettere al
centro il recupero della sovranità e il ripristino della legalità
costituzionale, e solo dopo aver raggiunto questi obiettivi dividerci in
funzione delle diverse visioni future? Nella Costituzione c’è già tutto (vedi Articolo 4 con quella
parolina magica con la quale non vuoi proprio confrontarti: “spirituale”), il
RMU non è contrario alla Costituzione, ma la completa e la realizza.
L’unico pericolo per l’auspicata unità delle forze sovraniste
democratiche è l’atteggiamento di chi non sente ragioni e pensa di averne solo
lui, di chi non comunica ma scomunica, di chi si dedica alla competizione
piuttosto che al dialogo. Ooops!
Tu dirai che è quello che stai appunto
facendo, ma forse non hai capito che proporre il RMU significa auspicare un
modello collettivista. In tal caso ti dico: sii chiaro ed esplicito! Dì
che sei comunista, dì che il comunismo è il tuo vero obiettivo, non nasconderti
dietro una proposta politicamente melliflua che conduce, chi ne intende la
natura, a pensare all'irriducibile doppiezza dei comunisti. Insomma, dillo
chiaro e tondo che per te (oppure devo dire per voi di ORA?) la Costituzione
è 'na cosa de passaggio verso il sol dell'avvenire, e non cercare/te
di carpire il consenso dei veri sovranisti! Aridaje con “ora”, ma per caso cerchi di condizionarne il
dibattito interno (avresti potuto farlo con trasparenza entrandovi e
partecipando alla sua costituzione come me) o peggio mettere zizzania? “Ora”
deve ancora nascere, il suo programma deve ancora essere stilato, la forma
organizzativa deve essere definita. Questa, assieme ad altre sarà una proposta
che verrà sottoposta ad assemblea e congresso che democraticamente decideranno
(causa la tua autoesclusione non ci saranno le tue). Fortunatamente in “ora”
non abbiamo padri-padroni, ma siamo persone di pari dignità che si sacrificano
unicamente per il bene comune e dei nostri figli.
Se "sovranismo"
significasse "comunismo", non ci sarebbe stata ragione
di inventare un nome nuovo, o no?
Se calcio significasse sport non ci sarebbe bisogno di inventare
un nome nuovo, oppure, se impressionismo significasse pittura non ci sarebbe
bisogno di inventare un nome nuovo, devo continuare con queste mie
supercazzole?
Io la storia la conoscevo un po’ diversa, per esempio sapevo che
nei paesi comunisti fosse praticato l’obbligo di lavorare e in quelli
socialdemocratici il reddito di base o universale. Ma forse mi sbaglio (non credo
proprio).
Conclusioni
In
definitiva, nel testo di Fiorenzo abbiamo trovato (periodo per periodo) una
Storia dell’umanità e della tecnologia riscritte fantasiosamente (e con qualche
tocco di fantascienza), degli ossimori fatti passare per verità, tesi sballate spacciate
per mie, travisazioni, omissioni e distorsioni del mio lavoro ed infine
volgarità gratuite.
E
tutto questo perché?
Solo
per cercare con scarso (o meglio nullo) successo di confutare quanto ho
scritto?
Secondo
me c’è dell’altro.
Noi
sovranisti ci scontriamo spesso con questo aspetto della natura umana:
le
persone spesso sono restie a rivedere le proprie convinzioni, talvolta per
convenienza personale (e giurerei che non è il caso di Fiorenzo), talvolta per
pigrizia mentale, talvolta per orgoglio ed affrontano le ragioni degli altri
sottovalutandole o (purtroppo) schernendole.
Simone ArticoloUno Boemio