giovedì 8 ottobre 2015

Lettera ad un amico 1

Lettera dedicata a chi si lamenta (giustamente) per i disservizi dei servizi pubblici, ma se la prende (ingiustamente) con il soggetto sbagliato:


Caro amico mio,
se non vuoi cadere nella trappola liberista che finirà per consegnare nelle mani dei privati ogni bene pubblico in circolazione costruito sul sacrificio dei nostri genitori ed ogni servizio pubblico come acqua, scuola e sanità, devi sapere due o tre cosette.

La prima è che "privato" significa profitti per i proprietari e quindi tagli di tutto ciò che non da profitti, nonchè aumenti indiscriminati delle tariffe; le privatizzazioni di sip ferrovie autostrade ecc. è forse servita per migliorare i servizi o per trasferire a prezzi stracciati al grande capitale una fonte di reddito che prima finiva nelle tasche dello Stato e quindi indirettamente dei cittadini?
Ti faccio presente che il processo iniziato negli anni '80 nel più completo silenzio dei media, accelerato dalla vicenda "mani pulite" (operazione che è servita sostanzialmente a coprire sotto silenzio la svendita di molti beni pubblici a finanzieri e affaristi), non è ancora terminato e vedrà il suo culmine con la privatizzazione di tutto quindi anche di acqua, scuola e sanità.

La seconda riguarda proprio il tranello con cui ho aperto ed è un sistema ormai collaudato da decenni:
 a) nel liberismo lo stato non più sovrano viene privato delle risorse necessarie per dare servizi efficienti ai cittadini;
 b) i cittadini protestano;
 c) qualcuno invoca l'intervento del privato;
 d) inizia la cessione ai privati dei beni pubblici;
ma non finisce bene, anzi;
 e) i privati, che mirano unicamente al profitto e si disinteressano del benessere dei cittadini, iniziano a tagliare i servizi meno remunerativi e contemporaneamente aumentano le tariffe;
 f) i cittadini si ritrovano con servizi a pagamento e larghe sacche di popolazione tagliata fuori dal progresso.
Semplice no?

La terza riguarda la soluzione a tutto ciò e noi italiani la conosciamo bene perchè l'abbiamo sperimentata nel trentennio successivo alla seconda guerra mondiale (ti dice nulla "il miracolo italiano", il "boom economico"?); si chiama Costituzione della Repubblica Italiana che la narrazione liberista vuole "vecchia" (come se i principi potessero invecchiare) e per questo dapprima disattesa e ora smantellata da trattati internazionali criminali.

Ti invito quindi a studiarla e farla tua perchè fintanto che è stata rispettata il Nostro Paese è cresciuto nel benessere dei suoi cittadini e da quando ne è iniziato il tradimento (appunto anni '80) fino ad oggi che risulta esautorata (dal nostro ingresso nelle Unione Europea) abbiamo solamente assistito al declino economico (e non solo) dell'Italia.

Cordialmente
ArticoloUno

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