giovedì 26 febbraio 2015

Ma n'do vai se la banana nun ce l'hai




 http://espresso.repubblica.it/palazzo/2015/02/25/news/la-grecia-e-la-suggestione-di-uscire-dall-euro-quanto-e-credibile-lo-scenario-di-una-grexit-1.201217?ref=HEF_RULLO
Intitola l'Espresso: 

La Grecia e la suggestione di uscire dall'Euro. Quanto è credibile lo scenario di una "Grexit"?
riportando le interviste a due degli economisti più autorevoli e obiettivi attualmente sulla scena.













Toh! mi è sembrato di averlo già letto ... o forse l'ho scritto (?)

ironicamente così:
Un appello a tutti quelli che "la Grecia dovrebbe fare un patto con Russia e Cina":
Allora, io sono un po' in difficoltà, ho un discreto numero di banche e creditori alle calcagna, equitalia e svariati ufficiali giudiziari che un giorno si e l'altro pure bussano alla mia porta.
Non solo, non posseggo più nulla e non sono più in grado di lavorare, ma sono riuscito (facendo il solletico ad un creditore armato alto due metri che si è piazzato stabilmente in casa mia per controllare ogni mia mossa) a salvare una vecchia stampante con la quale stampo dei bellissimi biglietti colorati.
Che ne dite di prestarmi, che so, un centomila euro pur sapendo che dovrete mettervi in fila dietro agli altri per riaverli e sopratutto non li riavrete mai?
P.S.: il primo della fila è quello armato alto due metri!

e seriamente così:
La Grecia è stata lasciata sola contro tutti (presa per i fondelli dal burattino fiorentino e dall'inetto parigino), non ha la forza economica sufficiente per tornare (da sola) alla propria giusta sovranità, verrà colpita dalla troika affinchè ciò che le accadrà servirà da monito per tutti; l'unica speranza dipenderà da un lontanissimo accordo tra futuri (e forse improbabili) governi sovranisti PIIGS o (molto probabilmente) da una sollevazione anch'essa lontana; comunque vada ci sarà ancora tanto da piangere. Amen

ed ora la riassumo ferocemente così:

I creditori non saranno mai dalla parte dei debitori. Punto!


Altro che ritorno alla dracma! Come la tengono in equilibrio la bilancia commerciale? Con lo yogurt?

Altro che ulteriori prestiti! Cos'altro dovranno (o meglio possono) concedere per ottenerli? A che condizioni la Russia presterebbe soldi a chi non può restituire un bel niente di niente? E gli USA starebbero a guardare?

O gli altri PIIGS si alleano con la Grecia per demolire l'Unione Europea, o per gli ellenici è finita. Non c'è storia.

Ma purtroppo campacavallo! Speriamo ora nelle elezioni in Spagna, chissà...


Sono messi male i nostri vicini greci e 'sta volta le reni gliele hanno spezzate per davvero; il mio rammarico è che purtroppo abbiamo concorso pure noi grazie ai peggiori criminali che la storia della nostra nazione abbia mai visto al potere.



https://www.youtube.com/watch?v=X90iRPEHLWA
https://www.youtube.com/watch?v=X90iRPEHLWA
Intanto da noi c'è chi incomincia a sbilanciarsi (e meno male), ma ancora appare "un po' timido".
Ve lo immaginate un Bagnai come e cosa potrebbe rispondere alla domanda:
"non c'è il rischio di un effetto domino? cioè, dopo la Grecia chi esce? usciamo noi? .., non c'è il rischio di sfasciare ..?"











Cari amici miei,

Giorgia Meloni e Matteo Salviniè inutile che tifiate per il "grexit" (come va di moda dire oggi), sperando nell'effetto domino, solo perchè qui in Italia non esiste una forza politica decente che proponga l'unica battaglia da fare: l'uscita dall'Unione Europea e non quella, tutta strumentale, dell'uscita dal solo euro che manterrebbe intatto l'impianto oligarchico liberista attuale.
Del resto, ritengo poco corretto sperare in uno tzunami da un'altra parte per avere una salutare pioggia qui, non credete?





Noi italiani si che potremmo distruggere DA SOLI tutta la struttura liberista e antidemocratica su cui è fondata l'Unione Europea e con essa tirare giù quest'ultima nell'inferno dove neanche il sommo poeta saprebbe collocarla.

Ma ... i ma li conoscete già.

Simone Boemio

martedì 24 febbraio 2015

Giacché in Umbria









La prossima visita ufficiale del Dr Vladimiro Giacché in Umbria organizzata da un manipolo di irriducibili sovranisti tra cui il sottoscritto nella veste di "Grande Vecchio", sarà Sabato 28 Febbraio 2015 alle 16:30 presso l'Auditorium San Domenico in P.zza S. Domenico a Foligno.
Avrò l'onore di presentare l'illustre ospite e questo sarà il mio discorso introduttivo di presentazione:



Ringraziandovi per la vostra partecipazione, inizierò questo incontro con una breve presentazione del nostro ospite, il Dr Valdimiro Giacché.

Nasce a Spezia nel 1963.

Laureato e perfezionato in Filosofia alla Scuola Normale di Pisa.

Di professione dirigente nel settore finanziario.

E’ presidente del “Centro Europa Ricerche”.

Negli ultimi anni ha pubblicato: La fabbrica del falsoTitanic Europa, e ha curato e tradotto Karl Marx, Il capitalismo e la crisi.

È editorialista de Il Fatto Quotidiano ed i suoi saggi sono usciti su numerose riviste italiane e straniere.

Oggi con lui parleremo dell’unione politica e monetaria avvenuta in Germania nel 1990, in seguito alla caduta del muro di Berlino avvenuta nell’anno precedente.

Ma cosa ci può essere di interessante oggi, per noi cittadini italiani, in un processo avvenuto in luoghi e tempi così lontani dal nostro quotidiano?

Dalle ricerche del Dr Vladimiro Giacché risulta (dati e testimonianze alla mano) che le misure prese a suo tempo per rendere possibile l’unione o meglio l’annessione della Germania dell’Est da parte della Germania dell’Ovest, sono state ricalcate nella costruzione del mercato unico dell’Unione Europea e dell’Eurozona.

Da ciò deriva l’importanza di questo saggio del nostro illustre ospite che, con un linguaggio fruibile a tutti, analizza come si sia svolta l’annessione e quali ne siano stati i reali risvolti nella vita pratica dei cittadini della ex Repubblica Democratica Tedesca.

Inoltre, dalla attenta lettura del testo, tutto incentrato sulla vicenda tedesca del tempo, il lettore non può non dedurre le forti analogie con la recente storia italiana che l’ha portata ad essere annessa all’Unione Europea. Nel corso della sua lettura si resta dapprima basiti, poi irrimediabilmente inquieti nel momento in cui ci si rende conto che alcuni processi sono realmente avvenuti, ahimè anche alle nostre spalle, e consapevolmente attuati a nostro danno da una classe dirigente a dir poco inqualificabile. Non so se questo sia stato l’intento dell’autore, ma è ciò che io personalmente e molti altri hanno provato nel prendere conoscenza del contenuto del libro.

Quella narrata, e opportunamente documentata, da Vladimiro Giacché, è una storia fatta di dichiarazioni ufficiali, puntualmente smentite dai fatti, dalle quali prendono forma tutti i raggiri e i tradimenti effettuati a nocumento dei cittadini della Germania dell’Est e della sua Costituzione.

Di fatto nel libro, grazie allo scrupoloso lavoro di ricerca del Dr Giacché, vengono portate alla luce delle verità storiche che, altrimenti, resterebbero sconosciute al pubblico distratto dalla propaganda ufficiale; il lettore, quindi, dovrà predisporsi a valutare con mente aperta e sgombra da pregiudizi quanto in esso riportato.

Dunque, quella che è stata fatta passare per una unificazione si è dimostrata, nei fatti accertati (una annessione ben più incisiva di quella operata dalla Germania nazista nei confronti dell’Austria) una annessione attuata in favore delle aziende dell’Ovest a spese di tutti i cittadini dell’Est.

Gli effetti devastanti di tale annessione ben evidenziati nel testo (tutt’oggi rilevabili esplorando il territorio della ex Repubblica Democratica Tedesca), avrebbero dovuto quantomeno sconsigliare l’attuazione degli stessi processi in contesti storici successivi.

Al contrario, sono stati presi ad esempio nella costruzione dell’Unione Europea, con i risultati ora sotto gli occhi di tutti i cittadini dei paesi periferici appellati col termine vergognoso di “PIIGS” acronimo che indica gli Stati Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia, Spagna, ma che in inglese ricorda la parola “maiali”!

Vi è di più; nel libro l’idea stessa dell’efficienza tedesca viene messa in discussione dalla descrizione di una realtà, quella della ex Repubblica Democratica Tedesca post annessione, saccheggiata e lasciata in rovina, in nome del libero mercato, dai grandi gruppi finanziari della ex Repubblica Federale Tedesca.

Da ciò risulta sfatata la supposta generosità dell’Ovest nei confronti di quello che ci è sempre stato descritto come il “povero e corrotto” Est sull’orlo di un presunto fallimento; fallimento mai tanto lontano a quel tempo e mai così incombente ora, a seguito della predazione di tutto ciò che aveva sorretto l’economia e la vita dei cittadini dei Lander orientali fino al 1990.

Dalla osservazione delle conseguenze dell’annessione fatta in maniera puntuale dall’autore, inoltre emerge chiaramente il fallimento delle politiche liberiste fatte di tagli, privatizzazioni e “compiti a casa” imposti da uno Stato forte nei confronti di  uno più debole, fallimento che poi avremmo, negli anni a seguire, sperimentato noi PIIGS sulla pelle dei nostri lavoratori e delle nostre famiglie con l’ingresso nella Unione Europea.

A conclusione della lettura in questa chiave del pregevole testo di Vladimiro Giacché ciascuno, confrontando appunto quanto avvenuto alla ex DDR con quanto avviene oggi ai PIIGS dell’Unione Europea,  può autonomamente dedurre che la necessità impellente per questi ultimi paesi è quella di far fronte comune (a differenza di quanto sta avvenendo ora alla Grecia lasciata sola contro tutti) al fine di avversare una Unione Europea costruita sulle libertà di auto accrescersi del capitale a danno dei diritti dei cittadini; una Unione Europea per di più costruita sotto la regia degli stessi personaggi che hanno diretto l’annessione tedesca e che ora pretendono di mettere in pratica, con gli stessi metodi, le medesime perniciose politiche.

Ora lascio la parola all’autore, permettendomi di consigliare a tutti la lettura di Anschluss (che appunto significa annessione) libro che, un personaggio a noi noto e dotato di intelligenza e cultura rare, ne ha descritta la lettura “un dovere civico”.

Grazie

I VIDEO DELL'EVENTO BY EGODELLARETE
La mia presentazione
L'intervento di Vladimiro Giacchè


Ora un po' di dati sullo stato dell'economia italiana, così tanto per gradire, fonte:

http://www.wallstreetitalia.com/article/1613489/crisi-sistemica/la-verita-sull-economia-italiana-tutti-i-dati-che-non-potete-non-sapere.aspx
Aggiornato al 14/04/2014

- Ammortizzatori: 80 miliardi erogati dall’Inps dall’inizio della crisi tra cassa integrazione e indennità di disoccupazione; a giugno, richiesta Cig in aumento + 1,7% rispetto a maggio e in calo -4,9% su giugno 2012 (fonte: Inps);

- Benzina: da gennaio a luglio 2013 i consumi di benzina sono calati -6,3%, per cui il gettito fiscale (accise e imposte) e' sceso -2,9%. Considerando i primi sette mesi del 2013, i consumi petroliferi sono complessivamente scesi del 7,3% rispetto allo stesso periodo del 2012 (fonte: Unione Petrolifera);

- Cassa integrazione: nel complesso sono state autorizzate 704 milioni di ore nel periodo gennaio-agosto 2013 (fonte Inps); ad agosto Cig +12,4%. Salgono straordinaria e in deroga;

- Chiusura aziende: per la crisi, tra il 2008 e il 2012 hanno chiuso circa 9mila imprese storiche, con più di 50 anni di attività. Si tratta di 1 impresa storica su 4 (fonte: Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza);

- Competitività: Italia al 49° posto nel mondo, battuta anche da Lituania e Barbados (fonte: World Economic Forum);

- Consumi: nel periodo 2012-13 contrazione record dei consumi di -7,8% (fonte: Federconsumatori). Cio' equivale ad una caduta complessiva della spesa delle famiglie (vedi sotto "Spesa famiglie") di circa 56 miliardi di euro; il biennio 2012-2013 e' stato per i consumi "senza dubbio il peggiore, sono tornati indietro ai livelli del dopoguerra" (fonte: Codacons); crolla spesa per consumi: -7% dal 2008. Cali maggiori per abiti, mobili e alimentari;

- Credito alle imprese: secondo la Bce nel luglio 2013 contrazione di -3,7%, superiore a quella registrata a giugno (-3,2%) e maggio (-3,1%). Prestiti bancari fino a 12 mesi, quelli piu' adatti a finanziare il capitale circolante delle imprese: -4,0%. In fumo 60 miliardi di prestiti solo nel 2012;

- Debito aggregato di Stato, famiglie, imprese e banche: 400% del Pil, circa 6.000 miliardi;

- Debito pubblico: è aumentato a febbraio 2014 di 17,5 miliardi, raggiungendo un nuovo massimo storico a 2.107,2 miliardi (fonte: Bankitalia). Secondo le previsioni il debito pubblico salirà al 130,8% del Pil nel primo trimestre 2014, rispetto al 123,8% del primo trimestre 2012;

- Deficit/Pil: 2,9% nel 2013. Peggioramento ciclo economico Imu, Iva, Tares, Cassa integrazione in deroga lo portano ben oltre la soglia del 3%. Per la Bce ci sono rischi crescenti su obiettivi deficit 2013, peggiora disavanzo, con sostegni a banche e rimborso debiti PA;

- Depositi: nelle banche italiane in totale sono scesi nel luglio 2013 a 1.110 miliardi di euro contro i 1.116 miliardi di giugno. I depositi delle famiglie sono stabili a 918,5 miliardi, quelli delle società sono scesi da 198,4 a 191,6 miliardi (fonte: Bce);

- Disoccupazione: Il tasso di disoccupazione a gennaio 2014 è balzato al 12,9%. I disoccupati sfiorano i 3,3 milioni (fonte: Istat). E' il tasso più alto sia dall'inizio delle serie mensili, gennaio 2004. Disoccupazione giovanile: e' record anche il tasso di disoccupazione dei 15-24enni: a gennaio 2014 è pari al 42,4%. Nell'Eurozona per il 2013 le stime confermano una disoccupazione al 12,3%, e per il 2014 al 12,4% (fonte Bce);

- Entrate tributarie: nei primi 10 mesi dell'anno si sono attestate a 307,859 miliardi di euro, in calo di circa 1,4 miliardi rispetto ai 309,301 miliardi di euro dello stesso periodo del 2012. A ottobre sono state pari a 29,266 miliardi di euro, in lieve ribasso rispetto ai 29,601 miliardi dello stesso mese del 2012.

- Evasione: Nel 2013 5mila evasori totali e 17,5 miliardi nascosti. Secondo le stime elaborate dall'Istat l'imponibile sottratto al fisco si aggira ogni anno attorno ai 275 miliardi di euro;

- Export: a ottobre 2013 si registra una diminuzione sia dell'export (-0,5%) sia, in misura più rilevante, dell'import (-2,6%). (fonte: Istat); a ottobre 2013, il saldo commerciale è pari a +4,1 miliardi, superiore a quello registrato a ottobre 2012 (+2,3 miliardi). Al netto dell'energia, l'attivo è di 8,9 miliardi. Nei primi dieci mesi dell'anno, l'avanzo commerciale raggiunge i 23,7 miliardi e, al netto dei prodotti energetici, è pari a quasi 70 miliardi.

- Fabbisogno dello stato: sulla base dei dati preliminari del mese di dicembre, il fabbisogno annuo del settore statale del 2013 si attesta a 79,7 miliardi, rispetto ai 49,5 del 2012.

- Fallimenti: nel primo semestre 2013 si sono registrate 6.500 nuove procedure fallimentari, in aumento +5,9% rispetto allo scorso anno;

- Felicità: Italia depressa, il 'fu-Belpaese' è 45° nella classifica mondiale, stando al secondo Rapporto sulla Felicità dell'Onu;

- Fiducia aziende: l'indice composito sale da 79,8 di luglio a 82,2 di agosto.

- Fiducia consumatori: torna ai livelli massimi da due anni. Il clima di fiducia dei consumatori aumenta, ad agosto, a 98,3 da 97,4 del mese di luglio.

- Gettito Iva: nel periodo gennaio/aprile 2013 tra le imposte indirette prosegue l'andamento negativo dell'IVA (-7,8%) per effetto della flessione registrata dalla componente relativa agli scambi interni (-4,7%) e di quella relativa alle importazioni da Paesi extra UE (-21,4%) che risentono fortemente del deterioramento del ciclo economico;

- Immobiliare: nel primo trimestre 2013 l'indice dei prezzi delle abitazioni ha registrato una diminuzione dell'1,2% rispetto al trimestre precedente e del 5,7% nei confronti dello stesso periodo del 2012 (fonte: Istat);

- Imprese: in 6 anni sparite in Italia 134 mila imprese (Cgia);

- Inflazione. Nel 2013 in Italia il tasso d'inflazione medio annuo è stato pari all'1,2%, in decisa diminuzione rispetto al 3% del 2012. Si tratta del dato più basso dal 2009.

- Insolvenze bancarie: quelle in capo alle imprese italiane hanno sfiorato a maggio 2012 gli 84 miliardi di euro (precisamente 83,691 miliardi);

- Lavoro: da 2005 Italia fanalino di coda classifica occupazione Ue15 (fonte Istat); Lavoro, 6 milioni in cerca e 7 su 10 temono di perderlo (fonti: Istat e Coldiretti);

- Manifattura: l'indice Pmi è salito a 51,3 punti ad agosto, dai 50,4 del mese precedente, segnando il livello massimo da 27 mesi a questa parte. Secondo Markit alla base dell'espansione della produzione c'è stato un incremento dei nuovi ordini, il più marcato in oltre due anni, in particolare dall'estero.

- Neet: 2,2 milioni nella fascia fino agli under 30, ragazzi che non studiano, non lavorano, non imparano un mestiere, i totalmente inattivi sono il 36%;

- partite Iva: crollate -400.000 (-6,7%) dal 2008 (fonte Cgia Mestre);

- poveri: per la crisi sono raddoppiati dal 2007 al 2012 a quasi 5 milioni (fonte Istat);

- Prezzi produzione: l'indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali è aumentato a luglio dello 0,1% rispetto al mese precedente e diminuito dello 0,9% nei confronti di luglio 2012. Lo ha comunicato l'Istat.

- Pil: il Prodotto interno lordo dell'Italia, ovvero la ricchezza complessiva del paese, alla fine del 2012 era di 2.013,263 miliardi di dollari (dati Ocse) o 1.565,916 miliardi di euro (fonte: relazione del governo al Parlamento - 31 marzo 2013). Nel secondo trimestre il Pil Italia è stato confermato in contrazione -0,2% dopo il -0,6% nei primi tre mesi dell'anno. Comparando il secondo trimestre del 2013 con gli stessi mesi dell'anno precedente il calo è -2,0% (fonte: Eurostat). S&P ha abbassato la sua previsione di crescita 2013 per l'Italia, a -1,9% rispetto al -1,4% previsto a marzo 2013 e al +0,5% stimato a dicembre 2011. L'ultima previsione dell'Istat per il 2013 e' -2,1%. Il Fmi ha tagliato le stime del pil Italia 2013 a -1,8%. Anche l'Ocse prevede una contrazione di -1,8%, unico paese in recessione del G7. Nel 2012 il Pil ha subito una contrazione di -2,4%. E un crollo senza precedenti di -8,8% dall'inizio della crisi nel secondo trimestre del 2007 (fonte Eurostat);

- Potere d'acquisto delle famiglie: -2,4% su base annua, -94 miliardi dall’inizio della crisi, circa 4mila euro in meno per nucleo;

- Povertà: nel 2012 ha colpito il 6,8% delle famiglie e l'8% degli individui. I poveri in senso assoluto sono raddoppiati dal 2005 e triplicati nelle regioni del Nord (dal 2,5% al 6,4%). E' quanto emerge dal quarto Rapporto sulla Coesione sociale presentato da Inps, Istat e ministero del Lavoro.

- Precariato: contratti atipici per il 53% dei giovani (dato Ocse);

- Produzione industriale: crollata -17,8% negli ultimi dieci anni. La produzione industriale e' calata -1,1% a luglio 2013 e -4,3% rispetto a luglio 2012 (fonte Istat);

- Reddito famiglie: nel 2013 e' tornato ai livelli di 25 anni fa, oggi 1.032 miliardi di euro, rispetto ai 1.033 del 1988 (fonte: Confcommercio); il reddito annuale della famiglia media italiana è calato di 2.400 euro tra il 2007 e il 2012, quasi il doppio della media della zona euro (fonte: Ocse);

- Ricchezza: dall'inizio della crisi nel secondo trimestre del 2007 il pil e' crollato -8,8% (fonte: Eurostat), pari a una perdita di oltre 150 miliardi di euro. L'Italia comunque e' il paese piu' ricco in Europa per via del patrimonio immobiliare dei cittadini ma tra quelli a minor reddito e con il piu' alto tasso di poverta': la ricchezza netta pro-capite, pari a 108.700 euro, supera di poco quella dei francesi (104.100 euro) e dei tedeschi (95.500 euro) (Fonte Bce-Bankitalia);

- Servizi: il fatturato delle aziende che operano nel settore servizi (80% del Pil Italia) nel secondo trimestre 2013 risulta in calo -2,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente; l'indice Pmi relativo alle imprese dei servizi in Italia resta sotto i 50 punti (che indica contrazione): 48,8 ad agosto (fonte: Markit);

- Sofferenze bancarie: a dicembre 2013 ammontavano a 155,8 miliardi, nuovo record, e ben 30,9 in più rispetto ai 124,9 miliardi di fine 2012 (fonte: Bankitalia).

- Spesa famiglie:: prosegue il calo della spesa delle famiglie italiane, nel secondo trimestre del 2013 si contrae -3,2%, e per i beni durevoli -7,1% (fonte: Istat);

- Tasse: 262 scadenze per i cittadini italiani dall'Irpef, all'Iva, all'Irap, etc. Il livello eccessivo di tassazione provoca un effetto negativo, noto come curva Laffer e non e' compatibile con la crescita;

- Spesa pubblica: in 15 anni e' salita +69% a 727 miliardi. Rispetto a una ricchezza di 1.565 miliardi di euro, lo stato spende il 48% del pil. E con gli interessi sul debito pubblico supera il 52%;

- Vendite al dettaglio: in calo a giugno 2013 -3% su base annua, -0,2%. Nel trimestre aprile-giugno 2013 l'indice è calato -0,3%.