sabato 2 luglio 2016

facciamo chiarezza

Articolo scritto per Scenari Economici



Circola in rete un filmato dove Alessandro Di Battista e Matteo Salvini, sul palco di un convegno per un confronto diretto, dedicano un intervento al tema dell'uscita dall'€uro.


Analizziamo un fatto apparentemente positivo:

- Di Battista nel suo intervento dichiara la sua personale posizione, non potendo esporre quella del movimento che, come sappiamo, risulta essere fortemente diviso sul tema. Il "Dibba" ci dice molto chiaramente di essere contro l'€uro quale sistema di governo, arrivando a margine persino a criticare il funzionamento dell'Unione Europea. Fosse questa la posizione del Movimento 5 Stelle ci sarebbe di che sperare per il nostro Paese, ma purtroppo non è così: la posizione ufficiale del movimento è quella che prevede un referendum (vietato dalla Costituzione) in cui si chiamano gli italiani a decidere se restare nell'area €uro o meno, senza mai mettere in discussione l'Unione Europea; referendum che, una volta indetto, provocherebbe da subito l'attacco immediato del nostro paese da parte dei mercati (nemici globali della democrazia e dei diritti dei popoli) e successivamente, comunque ben prima del suo esito, un massacro economico e sociale come quello che abbiamo già visto avverarsi in Grecia; in un clima del genere gli italiani tenuti nella morsa della paura reagirebbero votando per restare nell'€uro decretando la fine di ogni speranza di liberazione dalla attuale dittatura dei mercati. Inoltre si registra che la posizione ufficiale del movimento in merito all'Unione Europea, pur essendo di critica, è di non metterla in discussione nella vana speranza di riformarla dall'interno, come fosse possibile convincere chi della UE si sta avvantaggiando di rinunciare alla sua posizione di forza. Infine, mai nei programmi ufficiali del Movimento 5 Stelle si parla di ripristinare ed applicare integralmente la Costituzione originale del '48 quale formidabile strumento democratico antiliberista che, come ai tempi del miracolo italiano del dopoguerra, anche oggi potrebbe liberare il Paese dalla dittatura liberista, riportarlo ai vertici dell'economia mondiale, garantendo la necessaria redistribuzione e quindi la migliore approssimazione di giustizia sociale realizzabile.

- Salvini dal canto suo dichiara che, una volta al governo, farà uscire l'Italia dall'€uro senza chiarire in via definitiva se la sua Lega si impegnerà per l'uscita dall'Unione Europea. Comunque sia, l'"ex partito secessionista" non prenderà mai posizione per il ripristino e la piena applicazione della Costituzione originale del '48. E' certo che non potremo contare su un partito antistatalista e liberista che, con la sua proposta sulla flat tax, dimostra la sua avversità alle politiche redistributive previste in Costituzione. Non sto qui ora ad elencare tutti gli elementi che, come la flat tax, dimostrano l'essenza leghista, ma mi limito a testimoniare che la nostra Carta, prima che antifascista, è decisamente statalista e antiliberista, mentre la Lega nasce e resta una forza politica antistatalista liberista. Mi prendo qualche altro secondo per concludere il capitolo Salvini dicendo che qualunque moneta sovrana in mano ad uno Stato basato sul liberismo non gioverebbe a lavoratori e famiglie, ma unicamente al grande capitale internazionale - esattamente come l'€uro.
M5S e Lega, per il momento non possono essere definiti nemici, ma per il momento avversari politici certamente si, nonostante condividano con noi la comune avversità al partito che più di ogni altro nella storia del nostro Paese verrà ricordato come il partito dei traditori: il Partito Democratico.


In questa fase, considerati gli attori della scena politica nazionale, è fondamentale sostenere "Alternativa per l'Italia" e qualunque forza politica non settarista disponibile a far parte di un nuovo Comitato di Liberazione Nazionale che avrà come unico scopo la liberazione del nostro Paese dalla dittatura dei mercati e dalla permanente guerra di questi alle famiglie e, come già successo, far si che la Carta del '48 favorisca un nuovo "miracolo italiano" nel segno della democrazia e della redistribuzione delle risorse tra tutti i cittadini.7

Considerate le gravi condizioni in cui versano da tempo democrazia e condizioni economiche a seguito dell'esautorazione della Costituzione operata per mezzo di trattati internazionali di matrice liberista, il resto della politica, se non è tradimento, sono solo chiacchiere, propaganda e vuota voglia di protagonismo.


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