lunedì 18 aprile 2016

Vorrei sapere cosa vi aspettavate, ma sopratutto ... cosa vi aspettate!


Davvero pensavate di raggiungere il quorum? 
Davvero pensavate che i SI avrebbero condannato Renzi & co? 
Davvero pensavate che le attività su internet fossero determinanti?

Con lo scontato risultato referendario di ieri, spero che tutti vi siate resi conto di quanto grande sia la distanza tra ciò che "avviene" in rete e la realtà delle cose.

Io mi misuro sempre con la gente e, in OGNI luogo che frequento, vedo un mondo (reale) totalmente diverso da quello (virtuale) che gli algoritmi informatici su cui sono basati social e motori di ricerca ci fanno percepire.
Tanto per intenderci, mi guardo bene dal frequentare sempre le stesse persone che la pensano più o meno come me, ma osservo e comunico con gente di tutti i tipi in ogni situazione, in una una sorta di sondaggio personale, e noto che, temi centrali come la sovranità popolare ed i principi costituzionali, sono completamente fuori dagli interessi della stragrande maggioranza dei nostri concittadini i quali, quando va bene, credono che quella che stiamo vivendo sia una crisi e ne attribuiscono la colpa a corruzione e sprechi prendendosela con la "casta" (fino ad avercela col vicino dipendente pubblico o col parente pensionato) e, quando va male, se ne fregano in quanto si ritengono al sicuro da quella che anche loro percepiscono solo come una crisi ma che in realtà è un sistema per distruggere anche le loro vite.

Il fatto è che la gente è tenuta totalmente all'uscuro su tutto ciò che non sia sport, gossip e bassa politica - si, quella parlamentare, che da un lato uniforma pseudo destra e pseudo sinistra in un'azione comune e continua che tende a fottere diritti e beni a tutti noi e dall'altro ci offre una piattaforma informatica pilotata, su cui tutti possono sfogarsi contro falsi bersagli e nessuno può realmente incidere su ciò che conta.

Se c'è una cosa che ci ha insegnato il referendumo sulle trivelle, è che se alla gente (ben mantenuta nell'ignoranza) non interessa un bel nulla dell'ambiente verso il quale c'è comunque una certa azione sensibilizzatrice da parte dei media, figuriamoci cosa possa importare di una cosa chiamata Costituzione, la quale da troppo tempo, subisce continui vergognosi attacchi da ogni parte.

Sulla scorta di quanto troviamo scritto sui giornali e sentiamo dalle TV, è infatti purtroppo opinione tanto errata quanto diffusa che la nostra Carta sia vecchia e superata senza che nessuno si chieda come possano invecchiare dei principi.

Ci è perfino stato detto che la Costituzione attendeva questa riforma da 70 anni!

In questa situazione di totale disinformazione, ad ottobre ci sarà il referendum relativo la riforma costituzionale uscita da menti come quella di Renzi, Boschi, Alfano, Verdini & co - tutto quanto di meglio possa esprimere un parlamento illegittimo eletto dalla stessa gente di cui ho parlato sopra.

Se non vogliamo essere estromessi da qualsiasi decisione politica che riguarda le nostre vite, è giunto il momento di scegliere ed agire.

Possiamo continuare a raccontarcela tra di noi mediante i social, oppure costituire comitati locali per il NO e scendere in piazza con banchetti, gazebo ed altre iniziative, per informare sulla pericolosità della riforma.

Quello di ottobre, più che un referendum su Renzi (che prima o poi verrà comunque sostituito) sarà la prova della consistenza di chi in Italia antepone la democrazia a meschini interessi di parte.

E noi, sedicenti amanti della Costituzione, se non sapremo unirci e scendere tra le persone a discutere, ad ottobre ci fararanno il cuolo a stelle e strisce!

Simone ArticoloUno Boemio

3 commenti:

  1. Condivido, anche se comunque bisogna dire che l'ue e l'euro hanno perso molte posizioni secondo i sondaggi, quindi qualcosa al distratto pubblico di ogni giorno è arrivato.
    Eravamo il paese più euroentusiasta e oggi non lo siamo più.
    Adesso però viene la parte più dura, la proposta politica e naturalmente la parte organizzativa.
    Io purtroppo vivo in un piccolo paesino sulle alpi, persone sparse su un ampio territorio poco abitato, tanto per dire tra i due pesi all'estremo della vallata, comprese le laterali ci sono 56 km tra questi 56 km ci sono 7000 abitanti, pochi giovani e molti vecchi, ma lo stesso diffondo il verbo (per quanto mi è possibile).
    Per esempio per constrastare certe visioni, dato che vivo vicino al confine con l'austria ricordo alle persone con cui parlo che una volta cera più lavoro, con le svalutazioni (non si sono mai viste carriole e anche al massimo della svalutazione conveniva lo stesso fare la benzina in austria tanto per dire) era pieno di austriaci e tedeschi che facevano la spesa da noi e c'era lavoro. E anche il legname quando lo scellino è aumentato (noi eravamo e siamo legati molto ancora oggi alle segherie austriache) aumentava anche il prezzo del legname venduto e si guadagnava qualcosa di più.
    Oggi ben poco. Bisogna partire da cose semplici, che la gente può constatare direttamente nel suo vissuto, parlare troppo astrattamente a gente semplice non ha molto senso.

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  2. Quello italiano è il popolo più euroscettico d'Europa.
    Lo dicono i diversi sondaggi effettuati nel 2015, compiuti da diversi istituti di rilevazione:
    l'euroscetticismo in Italia e in Europa

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