venerdì 2 ottobre 2015

Il piano B degli inutili



Non vi fidate di chi propone la sola uscita dall'euro,
o è inconsapevole o in malafede!



E' oramai assodato il fatto che all'implodere della moneta unica (che sia per effetto di disordini o di decisioni prese "al riparo dei processi democratici") la dissoluzione dell'Unione Europea non è per nulla automatica, anzi, dallo scioglimento dell'eurozona è certo che nascerà un altro strumento ancor più efficace dell'euro che rafforzi il liberismo su cui è fondata l'unione europea. E' altresì sicuro che l’élite finanziaria globalista pur di salvare la sua "patria elettiva" (l'unione europea) basata sulle ben note quattro libertà di circolazione (capitali, merci, servizi e persone) metterà in pratica ogni tecnicalità che reputerà necessaria per mantenerle grazie ai numerosi complici operanti nei vari parlamenti e ad un sistema dell’informazione totalmente sottomesso.

Ciò lo sperimentiamo giornalmente nel subire i continui provvedimenti correttivi, salutati dalla stampa e presi a dispetto della democrazia dalle "istituzioni" europee, atti a risolvere problematiche dovute all'insostenibilità del sistema europeo nato ad uso e consumo del potere economico imperante.

Quindi la fine dell'euro e la permanenza in vita dell'unione europea non è un piano B, ma una presa per i fondelli, giacché naturale conseguenza della necessità delle élite finanziarie di conservare l'attuale regime liberista europeo, stante l'evidenza scientifica che alcuni economisti intellettualmente onesti (definiti "eterodossi") vanno diffondendo da anni: aree economiche diverse non possono adottare a lungo una moneta comune perché altrimenti questa prima o poi lascerebbe solo macerie.

Ma gli economisti non sono tenuti a considerare altri aspetti della società; essi, in quanto scienziati, riconoscono solamente la loro scienza (salvo qualche raro esempio) e per questo non dovrebbero occuparsi d'altro; mi spiego meglio: come sta accadendo da anni sul fronte "ortodosso" alcuni di essi servono a dovere e con pieno successo il liberismo che si regge sulla assenza di democrazia e sulla connivenza di politici e informatori asserviti al grande capitale finanziario, anche sul fronte "eterodosso" gli economisti si dovranno occupare dell'attuazione di un programma keynesiano una volta reinstaurata la democrazia e la legalità costituzionale. In altre parole come in questa dittatura gli ortodossi servono la finanza, quando tornerà la democrazia gli eterodossi dovranno servire la politica ed i cittadini, punto e basta!

Invece no!

A causa dell'inconsistenza della politica, sia quella schierata dalla parte degli attuali vincitori che quella schierata dalla parte dei cittadini, ecco che gli economisti prendono il sopravvento e noi finiamo per averli al governo (i primi) ed ai margini ad elaborare pseudo piani b (i secondi).

Salvo qualche colto esempio, mai nessuno di essi vede oltre le regolette economiche, mai nessuno di essi riesce a capire che l'unione europea è un mostro da abbattere prima di tutto perché allontana i cittadini dalle scelte che finiranno per condizionare (rovinare) le loro stesse vite, un mostro che vive sulle divisioni e sui conflitti tra cittadini, imprese ed istituzioni.

In questo preciso momento storico, al coro degli economisti “eterodossi” si aggiungono organizzazioni che, avendo capito l’insostenibilità dell’euro la “cavalcano”; ed ecco le posizioni totalmente liberiste della lega che sostiene contemporaneamente l’uscita dall’euro ed un superamento dei valori costituzionali (p.es. promuove la flax tax – ma questo è un altro argomento) o le posizioni opportunistiche del M5S che, non avendo una visione unitaria su alcunchè, fanno baccano e stanno alla finestra “gettando il cappello” sul tema con un referendum farsa, infine ci sono gli amici della sinistra contro l’euro che sostengono una pavida “uscita da sinistra” solo per non dire chiaramente “uscita dall’unione europea” ricoprendo un ruolo molto simile a quello di chi sostiene “la disobbedienza ai trattati” di "nutelliana memoria"– e qui mi fermo per non entrare in polemica con molti amici.



“L'unione europea è una dittatura finanziaria (e direi non solo) e le dittature non si riformano, si radono al suolo ed i responsabili si processano.” (cit. Avv. Marco Mori)

L'euro è solo uno degli strumenti di tale dittatura, togliendolo di mezzo senza rimuovere ciò che lo ha generato, significa aspettarsi la sua sostituzione con un nuovo strumento meno fallace e per questo ancor più pernicioso per i cittadini.



Simone ArticoloUno Boemio


P.S.: ... e non vi azzardate a raccontarmi che l'uscita dall'euro senza uscire dall'unione europea è solo una posizione temporanea e/o interlocutoria atta a non spaventare i politici e la gente, perchè i primi sono i principali responsabili del grave stato di crisi economica e democratica in cui versa il Nostro paese e non meritano alcun riguardo ed i secondi perchè sono stati fatti oggetto di menzogne continue negli ultimi decenni tanto da renderli totalmente inconsapevoli su chi e cosa ne sta progressivamente riducendo possibilità e diritti e non meritano proprio lo stesso atteggiamento da parte di chi, come noi, sa che la soluzione è solamente una:
il ripristino della legalità costituzionale espressa dalla Costituzione della Repubblica Italiana nella versione originale del 1948 mediante la rescissione da tutti i trattati internazionali criminali che la esautorano, nonchè la abrogazione di tutte le norme liberiste (truffaldinamente chiamate riforme) che dagli anni '80 stanno annullando ogni equilibrio dello Stato a danno di famiglie e lavoratori italiani.

5 commenti:

  1. Caro Simone,

    Con tutta la stima e l'amicizia che sai nutro nei tuoi confronti, mi stupisce una tale "inesattezza" in merito all'opinione di "amici", di cui conosci più che bene la posizione. Nella più ottimistica delle motivazioni, vorrà dire che la comunicazione tra noi non è ancora abbastanza chiara?! Altrimenti non comprendo a che pro..
    Ti invito a rileggere il documento fondativo ed il vademecum della sinistra no euro, in particolare:

    "L’UE non è riformabile
    Ora, la lobby economico-politica al potere, utilizzando una casta asservita di politici privi di qualsivoglia autonomia, gratificati con dei privilegi, annuncia ipocritamente che forse occorrerebbe “un cambio di passo”, che “bisognerebbe lasciarsi alle spalle la fase dell’austerità”, che si dovrebbero ricontrattare i Trattati, supplicando la Merkel ad adottare politiche espansive. Vorrebbero chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati.
    Ipotesi velleitaria. Mentre l’Italia s’impoveriva e cedeva gradualmente la sua sovranità nazionale, la Germania, attraverso la sua politica mercantilista, consolidava la propria, diventando il Moloch la cui potenza dipende dal sacrificio delle altre nazioni. L’Unione è così diventata una pertinenza tedesca, la moneta unica sua arma, la pervasiva tecnocrazia europea sua sentinella, la Bce il suo scudo. È illusorio pensare che il capitalismo tedesco sia disposto a rinunciare al riconquistato predominio continentale ottenuto sulle macerie della “solidarietà europea”. Né sembra che la finanza predatoria e le altre potenze geopolitiche globali vogliano sfidare questo assetto europeo, almeno fino a quando la centralità tedesca non metterà in discussione la supremazia strategica degli Stati Uniti, sotto il cui ombrello è avvenuto l’intero processo eurista."
    (segue)

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  2. Che cosa si intende per "uscita da sinistra":

    1) Applicazione dei principi costituzionali, per conquistare una democrazia reale(rappresentativa e diretta) che includa anche come aspetto fondamentale la democrazia economica.
    2) Uscita dell’Italia dall’eurozona.
    3) Disdetta dei trattati fondanti dell’UE (da Maastricht al Fiscal Compact)
    4) Nazionalizzazione della Banca d’Italia e del sistema bancario.
    5) Politica economica volta al raggiungimento della piena occupazione.
    6) Emissione della nuova valuta sovrana.
    7) Controllo sui movimenti di capitale.
    8) Piani di “Lavoro Garantito” per il raggiungimento della piena occupazione.
    9) Moratoria sul debito pubblico.

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  3. Dal vademecum:

    "Ma basterebbe l’uscita dall’euro per uscire dalla crisi?
    Noi pensiamo che l'uscita dalla gabbia della moneta unica sia una

    condizione necessaria per uscire dalla crisi, ma non sufficiente. In-
    sieme ad essa ci vorrà la nazionalizzazione delsistema bancario, un
    ferreo controllo sul movimento dei capitali, una moratoria sul debito
    pubblico, un piano peril lavoro che persegua la piena occupazione."

    E ancora:

    "L'Europa non è democratica. L'unica istituzione elettiva, il
    parlamento di Strasburgo, ha ben pochi poteri. E come potrebbe essere democratica se non ha neppure una costituzione? L'Unione Europea, e l'Eurozona in particolare, sono state costruite non per allargare la democrazia in un ambito sovra-nazionale, bensì per costruire un potere sovranazionale delle oligarchie finanziarie in grado di schiacciare ogni resistenza ai propri interessi."
    alla domanda "Ma non sarebbe meglio battersi per una riforma dell'Unione europea?
    Questa riforma è irrealistica. Di più: i fatti ci dicono che è im-
    possibile.Non si può riconvertire una prigione in un spazio verde
    senza prima abbattere la prigione stessa. Il trattato di Maastricht
    ha quasi un quarto di secolo. Se, da allora, nessuna riforma so-
    ciale e democratica è stata tentata cisarà pure una ragione.Come
    una ragione cisarà perla sua impostazione monetaria, le politi-
    che austeritarie, l'estremo rigorismo. E, d'altra parte, c'è forse qualcuno tra le forze che si candidano a governare l'Unione, che propone oggi una sua riforma? Neanche per idea, ci sono solo promesse elettorali di un qualche minimale ed ininfluente ritocco.Nulla disostanziale. E se una costruzione sirivela così mo-
    struosa per le sue politiche sociali, per la sua assenza di democrazia, per la sua irriformabilità, cosa resta da fare se non lottare per il suo abbattimento?"

    Claudia
    Sinistra no euro

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  4. Ciao Claudia
    grazie Claudia per il commento

    il concetto è molto semplice e diretto come lo sono io

    fino alla sera prima dell'incontro di Castiglion del lago anche Moreno ancora asseriva che l'uscita dall'Euro facesse da innseco alla dissoluzione della u.e.
    poi ho dovuto fare il mio intervento proprio in quella sede per farvi spiegare dagli economisti presenti che così non è

    quindi fintanto che sentirò o leggerò qualcuno di voi che avete capito la parola "euro" invece che "unione europea" io dimostrerò la mia contrarietà

    mi sembra il minimo che io possa fare considerato il fatto che quando sento "uscita dall'euro" mi va il sangue agli occhi

    buon fine settimana, ci vediamo martedì sera dove intendo chiarire un altro aspetto della nostra collaborazione

    ArticoloUno

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    1. Svegliato ora, fatto un po' di casino con le virgole e col Claudia ripetuto sopra (!) ma credo si capisca bene ciò che intendo

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